Berlusconi su Monti: "Lui in campo? Piccolo protagonista". Attacca La7 e manda un messaggio alla Chiesa

Le parole più dure sono per Mario Monti. "Rimarrei sorpreso se ci fosse una partecipazione alla campagna elettorale di Monti, sarei questa volta d'accordo con D'Alema", "non sarebbe nell'interesse di monti diventare piccolo protagonista da deus ex machina quale si era presentato". Così Silvio Berlusconi, ospite di Radio anch'io - quarta incursione mediatica in quattro giorni - parte all'attacco dell'attuale premier, nonché probabile candidato nella corsa per palazzo Chigi. Poi va giù duro sulla politica economica del governo tecnico: "La politica dell'austerità porta alla recessione e alla depressione. Bisogna cambiare completamente la politica economica. Andando avanti così i nostri Paesi saranno costretti a uscire dall'Euro perchè altrimenti si voterebbero al fallimento e al default".
Sarcasmo per i centristi: "Questi partitini del centro che stanno corteggiando Mario Monti dimostrano sempre di più come si assottiglia la loro consistenza. Quindi invito gli elettori a non disperedere il voto su questi partitini che rispecchiano solo gli interessi dei loro piccolissimi leader e fanno vincere la sinistra".
Quindi parte all'attacco del centrosinistra. "Sono stato a lungo assente dalla comunicazione, e questo purtroppo ha causato nostra discesa nei sondaggi, ne ha approfittato la sinistra che con la scusa delle primarie ha occupato i media, una vera e propria alluvione". E ancora: "La sinistra strilla, vuol dire che hanno paura: negli ultimi giorni abbiamo guadagnato tre punti nei sondaggi". E contro Bersani: "E' un disco rotto, sono 20 anni che parlano di conflitto di interessi mentre le mie trasmissioni non hanno mai attaccato la sinistra". Berlusconi - che ha pianificato una campagna elettorale all'insegna dell'invasione mediatica - se la prende però con La7: "Nessuna delle mie televisioni va contro la sinistra, mentre alla rai c'è un canale a favore della sinistra e la7, dalla mattina alla sera, fa trasmissioni contro di noi".
Poi manda un messaggio alle gerarchie ecclesiastiche: "Credo che l'influenza della Chiesa sia assolutamente presente, auspico si ricordi cosa abbiamo fatto per la Chiesa negli anni del mio governo e si tenga presente cosa farebbe la sinistra se andasse al governo".
Sembra soddisfatto, invece, per lo spostamento al 24 febbraio della data del voto: "Lo spostamento non mi pare notevole, ma mi pare si vada verso una data più adeguata. Ogni discussione comunque è inutile, sulla data del voto decide il capo dello Stato". E poi annuncia: "La definizione del 'rassemblement' del centrodestra? Potrebbe chiamarsi "partito per la Repubblica, partito repubblicano".
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