Berlusconi "sdogana" Lukashenko, l'opposizione attacca

Silvio Berlusconi "sdogana" Alexander Lukashenko, bollato dalla comunità internazionale come «ultimo dittatore d`Europa» e accusato di violazione dei diritti fondamentali e di brogli elettorali, ed in cambio riceve dal presidente bielorusso alcuni documenti inediti sugli italiani scomparsi durante la Seconda guerra mondiale. E questo l`epilogo della visita del presidente dei Consiglio in Bielorussia, la prima di un leader occidentale da quasi quindici anni, che scatena le critiche dell`opposizione bielorussa, ma anche di quella italiana con Pier Ferdinando Casini e Piero Fassino che chiedono al Cavaliere di riferire in Aula. Che l`Italia vestisse i panni di "avvocato" di Minsk nel tortuoso cammino verso l`Europa era noto da tempo. Lo scorso aprile "bathka" (il "padre" come si fa chiamare Lukashenko in patria) venne a Roma grazie al fatto che l`Ue, a seguito di alcune aperture, gli aveva sospeso il blocco del visto. Aperture successivamente confermate dallo stesso Berlusconi che sostenne l`esigenza di «stimolare la Bielorussia affinché raggiunga standard democratici europei». Ma a Minsk, forse anche incoraggiato dal voto del Parlamento bielorusso che concede maggiori libertà ai partiti nelle elezioni (deciso proprio ieri), il premier italiano è andato ben oltre sostenendo che i risultati elettorali ottenuti da Lukashenko sono la dimostrazione «dell`amore» che la gente nutre nei suoi confronti. Parole che di fatto legittimano le elezioni del 2006 e del 2008, che al contrario l`Osce e gli Usa definirono «non democratiche». Già dal modo in cui accoglie Berlusconi al suo arrivo nel palazzo presidenziale si capisce quanto Lukashenko punti sull`Italiaperuscire dall`isolamento internazionale. Parla dell`Italia come di un «partner privilegiato» e della necessità di accrescere le relazioni commerciali. Berlusconi lo ringrazia e conferma che l`obiettivo è di sfruttare meglio le potenzialità dei rapporti fra i due Paesi, lamentandosi dei fatto che l`Italia sia solo nona per interscambio commerciale e addirittura quindicesima negli investimenti. Ma i due accordi siglati (uno per completare il quadro giuridico che consentirà alle imprese italiane di investire in Bielorussia e l`altro nel campo vetrinario) così come il memorandum siglato da Finmeccanica passano in secondo piano rispetto alle cortesie diplomatiche che i due leader si scambiano. “Bathka" regala a Berlusconi documenti inediti che i funzionari dei servizio segreto hanno scovato negli archivi di Stato sugli italiani morti nei campi di prigionia bielorussi durante la Seconda guerra mondiale e di quelli perseguitati per ragioni politiche negli anni Trenta. Il Cavaliere lo «ringrazia dal cuore». E quando la conferenza stampa sembra terminata, aggiunge una frase destinata far discutere: «Tanti auguri a lei e al suo governo. E alla sua gente che so che la ama. E questo è dimostrato da tutti i risultati delle elezioni che sono sotto gli occhi di tutti, che noi conosciamo e apprezziamo». Parole che lasciano «sbigottito» il leader dell`Udc Casini che chiede al premier di riferire in Parlamento per spiegare «la nuova linea di politica estera italiana». Analoga richiesta da Piero Fassino del Pd che paria di «sconcertante superficialità» da parte di Berlusconi. Critiche per la visita arrivano dalla radicale Emma Bonino che parla di diplomazia «poco chiara» e dall`opposizione bielorussa che con Anatoli Lebedko, leader del partito civico unito paragona Berlusconi a Lukashenko, definendolo un «uomo d`affari pronto a sacrificare i valori europei» in cambio di accordi commerciali.
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