Berlusconi: "Pisapia sta coi violenti brava Letizia a tirar fuori le unghie"

Dalla Rassegna stampa

Il giorno dopo, Letizia Moratti non si pente. Anzi, riconferma «tutto quello che ho detto» nello studio televisivo di Sky quando, negli ultimi 20 secondi di faccia a faccia con il suo principale sfidante per la poltrona di sindaco di Milano Giuliano Pisapia, lo accusa di aver partecipato al furto di un veicolo che serviva per il sequestro e pestaggio di un giovane. E, se possibile, rincara la dose spiegando che la sua intenzione «era ed è quella di sottolineare che non può essere considerata moderata la storia di una persona che in quegli anni era vicina ai terroristi. La sentenza in primo grado che ho citato dimostra che Pisapia frequentava quegli ambienti». Parole a cui Pisapia risponde: «La Moratti aggiunge falsità a falsità, ne risponderà davanti all'autorità giudiziaria».

Mentre tra i due sfidanti resta il gelo - anche ieri hanno evitato di stringersi la mano incontrandosi in Rai per una tribuna politica - il clima elettorale è incandescente, nella città dove il voto di domenica è diventato il test nazionale sulla tenuta del governo Berlusconi dopo il Rubygate. E il premier, dopo il silenzio di mercoledì, ieri ha difeso la Moratti. «Letizia ha fatto bene a tirare fuori le unghie - spiega -. Non vedo come la sinistra possa scandalizzarsi perché ha ricordato una condanna di primo grado per il proprio candidato». Persona, sottolinea il premier, con «un passato da estremista», che ha come alleati di coalizione «tutti quelli dell'estrema sinistra, quelli dei centri sociali, covo di violenti e facinorosi». Fino a sferrare la solita stoccata al comunismo: «Mi sembra paradossale che ci sia qualcuno che voglia ancora rifondare l'ideologia più criminale e disumana della storia dell'uomo che è il comunismo».

Il colpo basso del sindaco uscente, che l'altro ieri aveva creato più di un imbarazzo nella coalizione di centrodestra, non è piaciuto invece al leader della Lega Umberto Bossi. «Battute come quelle - dice il Senatur - non fanno prendere voti, allora meglio non farle. Se si comincia a tirar fuori le cose personali non si finisce più. Meglio far politica e parlare di programmi, non di quello che ruba una macchina». Critica ribadita dal ministro Roberto Calderoli e rincarata da Matteo Salvini, capolista del Carroccio a Milano e possibile futuro vicesindaco, che dà alla Moratti della bugiarda. «Pisapia era un ladro in primo grado, ma è stato assolto - dice - quindi la Moratti ha detto una bugia». Parole di dissenso arrivano anche da Claudio Scajola, già ministro del governo Berlusconi, che difende Pisapia - «ha fatto molte cose buone» - e giudica negativamente la performance televisiva del sindaco: «Il confronto politico non si fa sulle questioni personali. Abbiamo bisogno di recuperare i programmi e le idee».

Mentre il Pdl difende il sindaco - per il ministro Ignazio La Russa la mossa su Sky addirittura «inciderà positivamente sul voto» -, dal centrosinistra arrivano decine di messaggi di solidarietà a Pisapia. Nichi Vendola, uno dei suoi principali supporter, definisce l'attacco «un killeraggio, una scorrettezza e una disonestà», Massimo D'Alema rimarca come «il nervosismo della destra sia evidente» tanto da far dismettere alla Moratti «gli abiti di gentildonna», Pierluigi Bersani, segretario, del Pd, parla di «mossa della disperazione», la leader radicale Emma Bonino di «menzogna pesantissima programmata scientificamente».

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