Berlusconi pensa all’amnistia

Ritornato dalla Sardegna dove l’ha accompagnato soltanto la consigliera provinciale di Napoli, Francesca Pascale, il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha deciso di rimarcare la sua posizione su Gianfranco Fini, sulle voci seguite al suo incontro con il presidente della repubblica Giorgio Napolitano e sulla piazza delle donne antiberlusconiane, mediante una telefonata al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, nel suo programma di Canale 5. A Fini ha chiesto le dimissioni («È il momento che si verifichi se il ruolo di Fini sia compatibile con il ruolo istituzionale»). Sulle donne in piazza Berlusconi ha detto si è trattato di una manifestazione «faziosa» che non tiene conto del rispetto che lui ha sempre avuto per le donne che ritiene «più sensibili, più intelligenti, più tutto». Mentre su Napolitano e l’ipotesi di uno scioglimento delle camere il premier ha detto: «Non mi sembra sia questo il pensiero del presidente che anzi mi ha assicurato che fino a quando c’è una maggioranza, c’è anche un governo che può andare avanti». Berlusconi intende rafforzare la maggioranza ai danni di Fli, finito nel caos dopo che Fini ha dato pieni poteri a Italo Bocchino scontendando Adolfo Urso e i senatori che ora potrebbero far saltare il gruppo al Senato. «Presto raggiungeremo i 325 voti alla Camera», ha detto Berlusconi, «voti più che sufficienti» per avere la maggioranza sia in aula che nelle commissioni. «Così manderemo avanti le riforme». A partire dal processo breve su cui, appunto, il premier conta di convogliare anche i voti dei radicali impegnati sul fronte della giustizia e carcerario. La voce più ricorrente è che si prepari un’amnistia. Domani, infatti, riparte l’esame del processo breve nella commissione di Montecitorio guidata da Giulia Bongiorno (Fli). È lì che la norma transitoria contemplata nelle disposizioni del provvedimento sarà oggetto di attenzione. Riguarda l’estinzione dei processi che non si sono conclusi in primo grado nel giro di tre anni, e la rende applicabile anche ai processi in corso se riguardano reati indultati o indultabili (compiuti prima di maggio 2006) e se hanno pene inferiori a 10 anni. È una corsa contro il tempo. Il gip di Milano Cristina Di Censo dovrebbe decidere oggi sulla richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura di Milano per Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile nell’ambito del caso Ruby. Berlusconi sarà in Sicilia per l’emergenza immigrazione dalla Tunisia.
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