Berlusconi grande prestigiatore

Dalla Rassegna stampa

La cage aux folles. Forse non esiste una definizione più adeguata per descrivere l’attuale clima politico, del gioco di parole francese intraducibile in italiano. Titolo di un fortunato musical che nella versione cinematografica italiana divenne Il vizietto. Come rappresentare altrimenti un dibattito politico che oscilla fra il Bunga bunga del premier, la lobby dei gay perennemente sul piede di guerra, l’imbarazzo del forum della famiglia, i «rottamatori» del Pd e chi più ne ha ne metta. Per limitarsi alla giornata di ieri, aprendo i quotidiani si è potuto cogliere l’invito del Giornale a Silvio Berlusconi a diventare gay, per essere accettato al cospetto del mondo. Mentre il concorrente, la Repubblica, faceva sapere a tutti la supertariffa che avrebbe pagato il premier per una sola escort. Dopodiché è uscita la notizia di un pacco bomba destinato al premier cui sarebbe seguito l’invito allo stesso, da parte del Copasir presieduto da Massimo D’Alema, a venire a riferire in parlamento sulla sua sicurezza personale. Intanto i radicali e i candidati sindaco di Milano alle primarie del centrosinistra iniziavano la contestazione per la partecipazione di Berlusconi alla Conferenza nazionale della Famiglia in programma a Milano dall’8 al 10 novembre. Sul tema sarebbe intervenuto di lì a poco il presidente del Forum, Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia), centro culturale del settimanale Famiglia Cristiana che pochi giorni fa aveva dato del «malato» al premier invitandolo a farsi curare. «Sarebbe un’occasione drammaticamente sprecata se si parlasse di Ruby o del letto del presidente», ha detto Belletti e quanto alla presenza del premier ha aggiunto: «E un fatto delicato, che alla luce di quanto accaduto negli ultimi tempi imbarazza. Quello che ci aspettiamo da lui è un passo avanti, un segnale differente rispetto a quanto fatto finora». Sono seguite le polemiche di rito. Su tutti, la più dura, il sottosegretario Eugenia Roccella: «L’unica cosa che può imbarazzare chi sostiene la famiglia sono le prese di posizione e gli attivismi dei politici contro l’accoglienza della vita, a favore dei matrimo- ni omosessuali e delle adozioni da parte di coppie gay, per la fecondazione eterologa, le pillole abortive e l’introduzione dell’eutanasia». Intanto, anche ieri è andata avanti la campagna acquisti. Due parlamentari del Pdl, Roberto Rosso e Daniele Toto sono passati al Fli. Il primo sarà coordinatore in Piemonte al posto di Giuseppe Menardi che a quanto pare non andrà più alla convenzione di Fini a Perugia (tornerà nel Pdl?). Berlusconi, invece, ha fatto sapere che vorrebbe la bandiera della Juve, Alessandro Del Piero, nel suo Milan. A proposito delle cure auspicate da Famiglia Cristiana, oggi il Pdl riunisce la sua direzione nel più antico ospedale d’Europa, Santo Spirito in Sassia.

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