Berlusconi elogia il leader bielorusso e riceve gli archivi del Kgb sui deportati

Le sorprese se lo sono fatte a vicenda. Berlusconi ha superato ogni previsione dicendo di «apprezzare» i risultati delle elezioni che hanno portato e confermato più volte Lukashenko al potere. L`ex soldato dell`Armata rossa che da tre lustri governa a Minsk con canoni che l`Occidente giudica poco democratici, ha ricambiato, anche lui, con un regalo inatteso: gli archivi che furono del Kgb aperti per far luce sui morti italiani nei campi di prigionia nazisti che queste terre hanno ospitato, durante la Seconda guerra mondiale, così come sul destino dei nostri deportati e perseguitati nell`Unione sovietica di Stalin. Poteva essere una visita di sdoganamento e nulla di più. Un fatto di certo storico per Minsk e un altro tassello di quella politica estera del Cavaliere che ad alcuni osservatori internazionali fa storcere il naso. L`incontro di ieri fra il presi- dente del Consiglio e l`«ultimo dittatore» europeo, come Lukashenko è stato definito dall`amministrazione di Bush, ha invece superato i binari delle pur comprensibili, e reciproche, attese. Berlusconi ha fornito al presidente che non riceveva una visita «occidentale» da almeno 12 anni una legittimazione politica molto netta, più ampia di quella che poteva essere prevista. Lukashenko ha risposto con un regalo che dimostra la consapevolezza dell`importanza del gesto del Cavaliere: «Aveva promesso di venire ed è venuto, comprendiamo bene questo gesto e ce ne ricorderemo». A Bruxelles e a Washington le elezioni degli ultimi due lustri, in Bielorussia, non sono state giudicate compiutamente democratiche. Oggi il clima è cambiato. Recentemente la Ue ha sospeso il divieto di ingresso nei suoi confini per il presidente bielorusso. Berlusconi fa da apripista e interpreta il cambiamento con parole di grande incoraggiamento: «Grazie e lei ma anche alla sua gente, che so che la ama, e questo è dimostrato dai risultati delle elezioni, che sono sotto gli occhi di tutti, che noi apprezziamo e conosciamo. Tanti auguri a lei e al suo governo». Un endorsement che alle orecchie di colui che si fa chiamare Padre dai suoi concittadini è risuonato come musica. «Vediamo la sua visita non solo in un contesto bilaterale, ma anche in uno più largo, come gesto eloquente di sostegno e appoggio del nostro Paese sulla scena internazionale», ha ringraziato Lukashenko. Che ha aggiunto un regalo «all`amico e degno di amici importanti», frutto di una ricerca «certosina presso vari archivi della sicurezza interna in Bielorussia e in Russia», contenente dati «importanti per il vostro Paese e per le famiglie dei cittadini scomparsi: sono sicuro presidente che lei rimarrà molto colpito da questo materiale». Berlusconi si è detto commosso della sorpresa. Nel corso della visita si è parlato anche di cooperazione commerciale, Finmeccanica ha siglato un memorandum che potrà avere sbocchi concreti in diversi settori, mentre il delicato tema delle adozioni di bambini bielorussi è stato affrontato in modo che è apparso proficuo, con uno scambio di garanzie reciproche sui problemi da risolvere congiuntamente. Sul viaggio di Berlusconi è intervenuta ieri Emma Bonino, criticando una politica estera giudicata «misteriosa» per molti aspetti. Le ha replicato il sottosegretario Paolo Bonaiuti, presente a Minsk, suggerendo all`esponente radicale di non scomodare Agatha Christie per dei viaggi, dalla Russia all`Arabia Saudita sino alla Bielorussia, che hanno sempre avuto come filo conduttore i temi principali della politica internazionale. Ma anche il leader udc Casini si dice «sbigottito» delle parole del Cavaliere e annuncia che chiederà al capo del governo di riferire quanto prima in Parlamento, una richiesta a cui si associa il pd Piero Fassino.
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