Berlusconi: c'è un clima da guerra civile

Niente ministeri a Milano, solo «dipartimenti». Silvio Berlusconi frena Umberto Bossi. I due leader sono a pochi chilometri l'uno dall'altro. Il premier è all'ospedale San Carlo in visita alla signora Franca, la madre dell'assessore milanese Alan Rizzi aggredita, secondo la denuncia del Pdl, da un sostenitore di Giuliano Pisapia. Bossi è in via Farini per sostenere Letizia Moratti. Non si incontrano. Ma il premier, dopo lo stop dei capigruppo del Pdl, è chiaro: «A Milano arriveranno probabilmente dei dipartimenti - spiega Berlusconi -. In città ci sono già dei dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico. Penso che non ci sia nessuna difficoltà a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre città anche del Sud e che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino le situazioni».
Sistemati gli alleati, Berlusconi torna alle elezioni milanesi. Attacca gli avversari politici. «C'è davvero un clima preoccupante. C'è un clima da guerra civile». Elenca gli episodi: «La mamma di Rizzi colpita ripetutamente all'addome e calpestata (fa il gesto con il piede; ndr), le nostre bandiere bruciate nella sede di un consigliere comunale, una signora aggredita ieri mattina con un pugno in testa». Indica con il dito, i presunti colpevoli: la «sinistra», «le tante bandiere rosse con la falce e il martello che hanno invaso la città e che non si vedevano da decenni». Evoca lo spettro del comunismo: «Se Milano diventasse la Stalingrado d'Italia farebbe male ai milanesi e a tutto il Paese». Racconta di «una banda di ragazzoni» che lo insegue sempre per insultarlo. E attacca anche Giuliano Pisapia: «Certo che una Milano che cade in mano a una sinistra come questa, che è una sinistra estrema, che si supporta su esponenti di estrema sinistra, è preoccupante. Le manifestazioni di violenza di questi giorni sono lì a dimostrare questo e ci preoccupano».
C'è molto timore nel centrodestra che la roccaforte del berlusconismo cada nelle mani del centrosinistra. Una crepa che avrebbe conseguenze sul governo. Berlusconi smentisce: «Il voto di Milano non avrà assolutamente alcun peso per quanto riguarda la continuità di governo fino alla fine della legislatura e nemmeno per quanto riguarda le riforme che questo governo, con questa nuova maggioranza, finalmente potrà assolutamente approvare».
© 2011 Corriere della Sera. Tutti i diritti riservati
SU