Berlino dice no all'entrata dell'Iran nel Consiglio Onu per i diritti umani

La richiesta di Teheran di ottenere un seggio all'interno del Consiglio dei diritti umani dell'Onu «è un affronto a tutti i valori su cui si basa il Consiglio stesso». È quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, durante un discorso pronunciato ieri a Ginevra di fronte ai delegati dei 47 Stati che compongono a rotazione il Consiglio dei diritti umani. Il ministro tedesco ha precisato che si opporrà in ogni modo alla richiesta iraniana, stando a quanto ha riferito l'agenzia d'informazione Dpa. Westerwelle ha quindi criticato aspramente i metodi utilizzati dal governo iraniano per reprimere i manifestanti riformisti che hanno dato vita a proteste antigovernative nei mesi successivi alle contestate elezioni presidenziali. Il ministro degli Esteri, infine, ha chiesto «l'immediata scarcerazione» del noto regista iraniano, Jafar Panahi, arrestato lunedì sera nella sua casa di Teheran perché sospettato di voler girare un film sulle proteste dell'Onda verde. Intanto, alla luce dell'atteggiamento non cooperativo di Teheran sul suo controverso programma nucleare, gli Stati Uniti ripetono che l'unica alternativa sono nuove sanzioni Onu: è quanto ha ribadito l'ambasciatore degli Stati Uniti presso l'Aiea, Glyn Davies, intervenendo ieri a Vienna alla riunione del board, il consiglio dei governatori dell'Aiea.
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