"Benzina e bollo, no alle tasse regionali"

Il Consiglio dei ministri impugna l'aumento della benzina e del bollo auto deciso dalla Regione tanto da far temere un buco di cento milioni nel bilancio della Pisana. Non solo. I cittadini hanno già pagato ben 16 milioni per la stangata e dunque, se l'impugnativa fosse ratificata dalla Corte costituzionale, si poteva aprire anche un problema: come restituire i soldi a chi li ha sborsati. Ma il governo con una mano boccia e contemporaneamente con il decreto sul federalismo fiscale salva tutti gli aumenti del 2012.
«L'esecutivo guidato da Monti» afferma l'assessore al Bilancio della Pisana Stefano Cetica «ha stabilito che sono fatti salvi i decreti delle regioni relativi all'anno di imposta 2012. Se poi la legge non fosse ratificata dal parlamento entro 60 giorni vorrà dire che faremo ricorso».
Ma è polemica. Attacca il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli «Il contenzioso sugli aumenti della benzina, 2,6 centesimi di euro, e del bollo auto, il 10%, contenuti nell'ultima Finanziaria regionale e in vigore dal 1 gennaio 2012 è causa dell'improvvisazione e della superficialità della giunta Polverini». Incalza il presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio: «Si tratta di somme che nel caso della benzina sarebbe estremamente complicato restituire a meno che i cittadini non avessero conservato gli scontrini d'acquisto dei carburanti».
Ed ecco le motivazione dell'impugnativa del Consiglio dei ministri. «Allo stato attuale» si legge «sono ancora vigenti le disposizioni che sospendono il potere delle Regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato».
Per questo motivo il governo ha ritenuto "censurabile" l'aumento della benzina e del bollo auto deciso dalla Regione Lazio con la finanziaria del 23 dicembre del 2011 e quindi costituzionalmente illegittimo per violazione dell'articolo 117 comma 3 e 119 della Costituzione. E ora a decidere sarà la Corte costituzionale, anche se il decreto fiscale agirà da sanatoria.
Polemica la Sel con Luigi Nieri: «Una nuova tegola per la Regione che, ancora una volta, si vede impugnato un provvedimento legislativo dal governo. Era accaduto per il Piano Casa, ora tocca all'ultima legge finanziaria della Polverini. Siamo alla debacle. E adesso dovremo attenderci nuovi tagli?».
Il segretario e capogruppo regionale dell'Idv Vincenzo Maruccio: «Cetica ci spieghi quali provvedimenti intende prendere per porre rimedio a questo ennesimo brutto colpo alla credibilità, ormai logora, all'amministrazione regionale».
Infine i radicali Rossodivita e Berardo: «Davvero una bella classe di governo della Regione, poco competente, poco preparata, ma tanto arrogante. Un qualsiasi cda sarebbe mandato a casa dai soci».
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