Beltrandi (Radicale Pd) "Sulla par condicio il Pdl mi ha seguito"

Dalla Rassegna stampa

E' l`autore di tutto il pandemonio scoppiato negli ultimi due giorni e tiene a precisare che la responsabilità dei nuovo regolamento attuativo della legge sulla par condicio è sua. Marco Beltrandi è il deputato radicale del Pd specializzato in televisione (i radicali ne hanno uno per ogni settore).

Onorevole, il relatore dei regolamento era lei. Ma è lei ad aver seguito la linea dei berluscones?
Ma che dice! Sono loro ad aver seguito me.

E secondo lei, per quale ragione?
Da liberale non mi pongo mai questo genere domande. Mi hanno insegnato a convergere sulle battaglie concrete con chi ci sta.

E Pannella e Bonino non si sono arrabbiati con lei? Al Pd erano furiosi. Dovreste esservi anche incontrati inriunione con gli altri dirigenti dei partito radicale.
Guardi, il partito è compatto. Come ha detto Gentiloni, è frutto di una posizione assunta sempre da noi radicali. E poi con Bonino e Pannella avevamo concordato molti punti.
 

D`accordo ma al Partito democratico chi glielo spiega?
II Pd strepita perché non conoscono il regolamento approvato dalla commissione e perché una parte dell`opposizione è condizionata da una sinistra di regime legata ai conduttori delle trasmissioni televisive.
Ma adesso anche dentro al Pd iniziano a capire che la riforma sarà un vantaggio anche per
loro. Lo ha capito senz`altro Bersani, che sa che non si occulta nulla.
 

Ma veramente ha dichiarato che il centro destra vuole oscurare la realtà sociale del Paese...
Mi scusi, ma mi sembra che non abbia interpretato correttamente le parole
di Bersani.

Va bene, veniamo allora al regolamento. Ballarò si fa lo stesso?
Certo! Si fa Ballarò come tutto il resto. La parte innovativa del regolamento consiste nel fatto che negli ultimi trenta giorni di campagna elettorale le trasmissioni dovranno conformarsi alla par condicio.

Ma l`articolo due della legge non dice che la par condicio non si applica alle trasmissioni di approfondimento?
Assolutamente no. Dice che non si applica alla diffusione di notizie nei programmi di informazione. Cioè non si applica ai tg e alle rubriche ad essi correlate.
 

Quindi non è una legge liberticida quella votata da lei e dal centro destra?
Ma neanche per sogno. Abbiamo semplicemente per la prima volta dato piena attuazione alla legge sulla par condicio, come del resto ci chiedevada tempo il presidente dell`Agcom.
L`Autorità aveva posto un problema: le trasmissioni televisive erano fino a ieri sottratte ad ogni regola e certi conduttori erano abituati a fare come volevano. Ciò non è ammissibile nel
servizio pubblico. Anzi, vuole che le dica una cosa? Secondo me hanno reagito male alla nostra importante innovazione forse perché pensano di non essere in grado di condurre tribune
politiche equilibrate come accade all`estero.
 

C`è qualche altra innovazione di cui va orgoglioso onorevole?
Sì, abbiamo deciso di riservare il 50% del tempo ai confronti all`americana tra i candidati alla poltrona di governatore regionale. Così facendo gli italiani vedranno parlare in tv di argomenti
concreti, reali. È una norma contestata. Qualcuno ha detto che ad un campano non interessa
il confronto tra Bresso e Cota per il Piemonte e che un veneto non si appassiona alla sfida tra Caldoro e De Luca in Campania. Sono gli ascoltatori a decidere cosa gli interessa. Secondo me interesserà a molti seguire un confronto concreto e diretto. E poi non potevamo fare diversamente. Quello approvato è un regolamento attuativo della legge 28 del 20oo. Non potevamo contravvenire alla legge come è stato fatto in tutti questi anni.

 

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