Beltrandi, il radicale libero

Dalla Rassegna stampa

Il deputato radicale Marco Beltrandi, nominato nelle liste del PD (non eletto a causa della legge porcata di Calderoli e soci, ma questo vale per tutti i 945 parlamentari), ha votato assieme a questa pericolosa e sempre sottovalutata maggioranza, contro l'accorpamento dei 3 Referendum abrogativi (privatizzazione dell'acqua, ritorno al nucleare, legittimo impedimento) in un'unica tornata elettorale, il 15 e 16 maggio, quando 13 milioni e mezzo di Italiani (in teoria, vedremo poi l'affluenza) avranno la possibilità di votare per il rinnovo di molte amministrazioni comunali e provinciali. Con il suo voto determinante ha consentito a Berlusconi e ai suoi alleati di non far risparmiare a noi cittadini 300 milioni di euro. La bocciatura della proposta emendativa (del PD, ma forse questo è per molti irrilevante) avrà 2 conseguenze. L'una certa : spenderemo 300 milioni di euro inutilmente in un periodo di crisi economica e sociale agghiacciante. L'altra probabile a mio avviso sciaguratissima: il mancato raggiungimento dei quorum (il 50 per cento più 1 degli aventi diritto al voto) visto che la consultazione si svolgerà domenica 12 giugno. Spero in un estremo sussulto di coscienza civile e partecipazione democratica su questioni peraltro vitali, ma i precedenti non sono benauguranti. Tralascio per un attimo la responsabilità dei Radicali nella neutralizzazione dell'istituto referendario attraverso il suo logoramento progressivo (dalle 13 alle 20 schede, vi ricordate?). Il partito di Pannella e Bonino è da sempre contro la spesa pubblica improduttiva, a favore della trasparenza (anagrafe degli eletti, pubblicazione di tutti i redditi online), nemico della partitocrazia (finanziamento pubblico). La Costituzione espressamente sancisce che ogni membro del Parlamento esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato (Art. 67). Vorrei però ugualmente chiedere all'onorevole Beltrandi di spiegare a 12 milioni di cittadini che nel 2008 hanno ratificato anche la sua nomina a parlamentare, le ragioni di questa sua scelta in palese contraddizione rispetto ai valori e alla gloriosa tradizione radicale.

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