Batosta Sarkozy, la gauche stravince

Dalla Rassegna stampa

La gauche vince, stravince. supera il 54% dei consensi anche se manca l'en plein, la destra di Nicolas Sarkozv perde, precipita al 37%. ma non sprofonda. Il secondo turno delle regionali ha confermato i risultati di una settimana fa: sanziona il governo e il presidente, premia la nuova gauche rosa-verde-rossa, ridà vigore all'estrema destra del Fronte nazionale che si colloca all'8.7.
Con un guizzo dell'ultimo minuto non calcolato dai sondaggi. parte degli astensionisti che al primo turno avevano in massa snobbato le urne hanno deciso di andare a votare, sfumando qualche pronostico apocalittico.
Se al primo turno l'astensione aveva superato la storica soglia del 53 per cento, ieri si è fermata al 49, segno che gli appelli alla mobilitazione, arrivati soprattutto dai leader della maggioranza,
hanno trovato un po' di ascolto.
A meno del 37 per cento su scala nazionale la destra al governo incassa un pesante voto sanzione, ma evita la débacle. L'Ump salva la sua storica roccaforte, l'Alsazia considerata la battaglia simbolo di questo scrutinio: i sondaggi avevano pronosticato un serrato testa a testa tra i due schieramenti, il candidato della destra vince invece con facilità. I conservatori perdono - e la sconfitta è pesante - la Corsica, ma conquistano la Reunion e - probabilmente - la Guyana, due regioni d'oltremare dove però la battaglia elettorale si è giocata su conflitti molto locali.
La sinistra conferma la resurrezione del 14 marzo. Non fa il grande slam, non riesce a conquistare tutte le regioni del paese, ma raggiunge un risultato nazionale inimmaginabile. Il voto di ieri ha sancito la nascita di una nuova gauche multicolore.
L'alleanza tra il partito socialista di Marine Aubry, Europe Ecologie di Daniel Colui Bendii e il Front de Gauche di comunisti e radicali è stata premiata dagli elettori e regala all'opposizione uno dei suoi migliori score nazionali. «E' una vittoria senza precedenti delle liste della sinistra unita» ha detto ieri Martine Aubry, ringiovanita dalla vittoria. «La Aubry ha subito ringraziato
gli alleati «della sinistra e dell'ecologia» e fustigato «la politica ingiusta del governo, fatta di regali fiscali ai più privilegiati, a scapito dell'occupazione e del potere d'acquisto dei lavoratori e dei pensionati». Tra le urla dei militanti. la Aubry ha inneggiato alla sinistra unita «che amano i francesi: questa sinistra solidale di primavera dovrà consolidarsi cd estendersi». E sul lavoro - non facile - di consolidamento dell'alleanza a gauche ha insistito subito anche il leader di Europe Ecologie Daniel Cohn Bendit. «Le difficoltà cominciano adesso, perché, se non vogliamo ripetere quello che è successo nel 2004, quando la sinistra ha vinto tutto alle regionali e perso tutto alle presidenziali tre anni dopo, dobbiamo lavorare seriamente ad un progetto». Cohn Bendit ha lanciato un «appello del 22 marzo» di sessantottina memoria per invitare Europe Ecologie a diventare «una grande forza politica, distinta dai socialisti e dai radicali, che avrà come vocazione la sconfitta dell'Ump alle presidenziali del 2012».
Toni più mesti a destra. Il primo ministro Francois Fillori, che questa mattina sarà ricevuto all'Eliseo da Sarkozy, ha ammesso la sconfitta, «una delusione per la maggioranza», si è assunto «la sua parte di responsabilità» e ha evocato come attenuante: «la brutalità della recessione economica». «Ma - ha concluso il premier- non si governa un paese come la Francia al ritmo delle elezioni regionali, bensì, mantenendo la rotta fissata dalle elezioni nazionali».
 

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