Basta un giorno di Berlusconi e subito torna l’allarme Italia

Dalla Rassegna stampa

Sprofonda la borsa italiana, meno 4 punti e mezzo a Milano, la peggiore in una giornata nera per tutte le altre piazze europee, s’impenna lo spread. I mercati non si fidano. C’è un versante tutto italiano all’origine di questa tempesta europea, si teme un’avvisaglia di tempi peggiori: si chiama Berlusconi. Perché sì, pesa nell’improvviso addensarsi di masse scure da uragano lo scandalo tangenti che ha colpito, a Madrid, il governo di Mariano Rajoy. Ma pesa, e molto, il “caso Italia” ha scritto ieri l’autorevole Wall Street Journal per via di quell’indagine sugli scambi dei derivati da parte delle banche ma anche «dell’ex premier italiano Silvio Berlusconi, che sta guadagnando popolarità nei sondaggi pre-elettorali e che ha promesso di abbassare le tasse, generando molte paure sul fatto che il paese possa mettere pressione sul bilancio».
Il Cavaliere respinge le accuse: «La Borsa va giù perché c’è un grosso scandalo del Monte dei Paschi di Siena», s’è arrampicato sugli specchi il leader del Pdl. Ma non finisce di dirlo che gli arriva addosso un altro missile, stavolta è il Financial Times: «Il riemergere di Silvio Berlusconi» con tutte le conseguenti incognite sull’esito delle elezioni in Italia è «la spiegazione dell’improvviso crollo dei Btp e dei mercati italiani». Insomma in questo allarmante, contagioso scatenarsi di un effetto panico sui mercati del Vecchio continente, tra gli investitori preoccupati gioca un ruolo chiave la piega assunta dalla campagna elettorale italiana – quella di un paese che rappresenta la terza economia europea – contrassegnata dal rientro in scena di Berlusconi con le sue sempre più destabilizzanti sortite. Ieri l’annuncio a sorpresa di un «condono fiscale tombale», che ha indignato e fatto insorgere il Pd capofila del fronte politico anti-evasione fiscale e ha spiazzato e imbarazzato la Lega, ha fatto seguito all’inverosimile promessa sulla restituzione dell’Imu: la proposta shock tirata fuori dal cilindro domenica a Milano, che secondo il Cavaliere sarebbe garantita da fantasiose coperture collegate ai suoi millantati, fantomatici accordi con la Svizzera cui nessuno crede.
Men che meno Tremonti, che l’ha pugnalato tacciando di irrealizzabilità la proposta, aprendo una frattura politica con il Carroccio di Bobo Maroni al guinzaglio che, invece, plaude al Cavaliere. Ma quella di ieri è stata anche, politicamente, la giornata del più duro scambio d’accuse tra Monti e Berlusconi, culminata con l’intimazione del Cavaliere all’ex rettore della Bocconi: «Le sue offese sono inaccettabili, si dimetta da senatore a vita». Il fatto è che ieri mattina, Monti è andato giù pesante contro il Berlusconi venditore di fumo sull’Imu. «È un voto di scambio, ma anche un tentativo simpatico di corruzione: io ti compro il voto con dei soldi e i soldi sono dei cittadini», è stato l’affondo del professore che ha accusato Berlusconi di non avere alcun «rispetto per lo Stato» per aver più volte giustificato l’evasione fiscale. In serata Monti aggiungerà che «l’idea di rimborsare l’Imu può far riprecipitare l’Italia nella situazione in cui l’ho trovata » e darà del triplice bugiardo a Berlusconi: «Qualcuno ha fatto promesse per tre volte e poi non è stato in grado di mantenerle».

 

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