Basilicata al voto con il caos firme sollevato dai Radicali

Niente da fare, la tendenza degli elettori italiani a disertare le urne non si inverte. L’ennesimo segnale di disaffezione arriva dalle elezioni regionali in Basilicata (anticipate dopo le dimissioni, ad aprile, dell’ex governatore Pd Vito De Filippo ndr). Ieri sera alle 22 aveva votato il 31,06% degli aventi diritto in calo del 14% punti rispetto al 2010 (45,08%). Le urne resteranno aperte fino alle 15 di oggi, ma è difficile che il dato migliori. Otto i candidati in corsa: Marcello Pittella (Pd), Salvatore Tito Di Maggio (Pdl-Udc), Piernicola Pedicini (M5S), Maria Murante (Sel), Florenzo Doino (Partito comunista dei lavoratori), Elisabetta Zamparutti (Rosa nel pugno), Leonardo Rocco Tauro (Fiamma tricolore - La Destra), Doriano Manuello (Matera si muove).
Chiunque vinca, però, dovrà fare i conti con gli esposti presentati dai Radicali per denunciare irregolarità in fase di presentazione delle liste. La prima, forse la più grave, era stato il cambio in corsa del candidato sostenuto da Sel. Ma dopo una verifica ulteriore sono emerse anche altre «stranezze». Alcune che, secondo i Radicali, potrebbero addirittura avere rilevanza penale. La cosa più simpatica è sicuramente la classifica degli «stakanovisti delle firme». Il record assoluto va a Aldo Chietera (Pd): 804 firme autenticate in un giorno. Poi ci sono i «vizi di forma» che riguardano soprattutto i moduli di accettazione delle candidatura e gli elenchi dei candidati (quasi tutti, secondo i Radicali, sono stati compilati dopo la raccolta di firme). Ma l’aspetto più importante è quello dell’autenticità delle sottoscrizioni: 146 di quelle della lista Laboratorio Basilicata (Scelta Civica, Grande Sud e Fdi) sono state acquisite e inviate a un perito calligrafico. Stessa sorte per 416 di quelle depositate dall’I dv. Comunque vada, ne vedremo delle belle.
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