La Banca del Sud compie il primo passo

Dalla Rassegna stampa

La Banca del Sud muove il primo passo. Il premier Berlusconi abbandona la consueta cornice di Palazzo Chigi per trasferirsi in Via XX settembre e "benedire" l'insediamento del comitato promotore di 15 membri. Dal 25 marzo cercherà i soci fondatori dellabanca, e ne delineerà ruolo e funzionamento.
Berlusconi, affiancato dai ministri Tremonti e Scajola, sottolinea più volte che l'iniziativa non è «uno dei troppi bidoni» dati al Meridione e «non sarà un carrozzone». Tremonti spiega perché il progetto, più volte riproposto dal 2006, non rischia di trasformarsi in uno spreco di denaro dei contribuenti: «La banca non sarà pubblica. Lo Stato ha dato l'idea e il supporto, tutto il resto lo fanno i privati». L'azionista pubblico fornirà 5 milioni di fondi e uscirà in cinque anni, in compenso la Banca del Sud può contare sin da adesso su almeno due clienti: «Sarò il secondo depositante dopo il ministro delle Finanze», scherza Berlusconi.
Tra i partner finanziari già individuati ci sono le Poste (l'ad Sarmi è nel comitato), ma il grosso del lavoro è sulle spalle delle banche credito cooperativo (Bcc) che esprimono il presidente, Vito Lorenzo Dell'Erba, il segretario e in totale ben sette membri su 15. «Le porte sono aperte a tutti, alle altre banche, soprattutto a quelle del Sud», dichiara il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi. Anche perché i compiti per l'istituto sono vastissimi: credito alle piccole e medie imprese, finanziamento di progetti infrastrutturali, attrazione di risparmio (attraverso agevolazioni fiscali). «Le grandi opere potranno interessare le grandi banche. Noi abbiamo l'obiettivo di aiutare le piccole imprese», ribadisce Azzi.
La possibilità di emettere bond collegati aspecificiprogetti infrastrutturali e una tassazione più conveniente di quella riservata ai Bot e Btp sono la principale attrattiva del nuovo istituto.
Lo stesso Tremonti però avverte che la banca «non sarà una cosa istantanea». Al comitato
promotore si affiancherà un comitato consultivo in cui faranno parte le parti sociali(Confindustria, Confcommercio, Confartigiano, Legacoop, Cia) e tutte le associazioni che si sono già pronunciate favorevolmente all'iniziativa. Più dubbiosi i sindacati. La Cisl chiede di essere coinvolta, la Uil parla di un «piccolissimo passo», mentre la Cgil rimane perplessa: «La presentazione in piena campagna elettorale conferma tutti i dubbi che avevamo già espresso».
Proprio sull0eccessivo clamore elettorale della presentazione si concentrano le critiche del Pd: «Siamo al de minimis», dice il segretario Pier Luigi Bersani, «Dopo aver rapinato le risorse del Mezzogiorno, per portarle verso le quote latte o verso il bilancio di Alemanno, dopo aver fatto strame di qualsiasi intervento serio nel Mezzogiorno, adesso usciamo con questa Banca del Sud». Per il segretario Udc Lorenzo Cesa: «Il governo è schizofrenico: da una parte crea una nuova opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno, dall'altra continua a togliere a quell'area del paese i fondi di sviluppo che le spettano, magari per trasferirli al Nord».

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