Gli azzurri si aggrappano ai Radicali: "Giusti i loro referendum sui p.m."

Dalla Rassegna stampa

Riforma della giustizia, sempre invocata ma ancora lontana come l’araba fenice. E allora? Arrendersi? Aspettare ancora? A parte la valenza politica della questione, una soluzione concreta potrebbe essere l’adesione ai referendum proposti dai Radicali sul tema, su cui già qualche settimana fa lo stesso Silvio Berlusconi aveva dichiarato di essere molto interessato. «Riforma della giustizia? Il ministro Alfano e il ministro Cancellieri stanno preparando insieme un pacchetto che riguarda ordine pubblico, carceri, e altro: di questo si discuterà, penso, nei prossimi giorni. Sulla giustizia io sono per firmare i referendum radicali, che riguardano gli antichi problemi della giustizia». Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, interviene sulla questione.

Il sostegno ai referendum radicali sulla giustizia espresso da Brunetta viene subito giudicato «molto importante» dai radicali stessi, perchè «dà l’idea di quanto sia divenuto centrale il tema giustizia per la vita del nostro Paese», come scrive in una nota Alessandro Gerardi, membro del Comitato promotore dei referendum radicali. «I sei quesiti referendari promossi dai radicali individuano alcuni ambiti di pronto intervento che finora la politica si è dimostrata incapace di saper affrontare», scrive appunto l’esponente radicale, visto che «i temi della separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, della responsabilità civile dei magistrati, dell’abolizione del collocamento fuori ruolo dei magistrati, della limitazione a pochi e tassativi casi della custodia cautelare e dell’abolizione dell’ergastolo, non possono più essere rinviati visto e considerato che il nostro sistema giudiziario e penitenziario è ormai giunto al collasso».

Nei prossimi giorni «vedremo se il sostegno a questi referendum espresso dal Pdl tramite Sandro Bondi, Renato Brunetta, Nino Palma e molti altri esponenti, si tradurrà in un aiuto concreto nel momento della raccolta delle firme», avverte Gerardi. Le strade di Marco Pannella e di Berlusconi, finiscono ancora una volta per sfiorarsi e per incrociarsi: è accaduto nel 1994 e 1996. E oggi, appunto, la situazione potrebbe ripetersi. Terreno comune i cinque quesiti referendari incentrati appunto sulla giustizia, che si affiancano alla dozzina di referendum per i quali i Radicali, assieme ad altre associazioni e gruppi politici, si preparano a raccogliere le firme (in discussione anche questioni legate a immigrazione, droga, divorzio breve), tra cui quello sui diritti civili, con banchetti distribuiti in tutta Italia.

 

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