In autunno arrivano 25 nuove tasse

Gli ultimi due mesi di campagna elettorale si preannunciano come una battaglia sulle tasse. Entrambi i campi affilano le armi sul tema che sta più a cuore di milioni di famiglie di elettori. Repubblicani e Tea Party hanno stilato l'elenco di 25 nuovi pesanti imposizioni fiscali che dal 1 gennaio peseranno sulle finanze degli americani, imputando al- l'amministrazione Obama «il più grande aumento di imposte della Storia». La voce più consistente è dovuta alla cancellazione, a partire dal 1 gennaio 2011, degli sgravi varati dall'amministrazione Bush fra il 2001 e il 2003, che porterà l'aliquota fiscale minore ad aumentare dal 10 a 15% e quella maggiore dal 35 al 39,6%, con lievitazioni simili per le fasce intermedie.
Poi vi sono il ritorno della tassa sull'eredità, la riduzione dei crediti famigliari per i figli, l'aumento delle imposte sui redditi di borsa dal 15 al 20% e le numerose imposte incluse nella riforma sanitaria: dall'10% sull'abbronzatura nei saloni di bellezza ai prezzi dei medicinali. Infine aumenteranno il costo dei prelievi di contanti al bancomat, le piccole e medie imprese potranno dedurre meno spese e vi saranno restrizioni alla deduzione delle maggiori donazioni di beneficenza. All'offensiva dei conservatori, la Casa Bianca si accinge a rispondere con le proposte che Obama presenterà a cominciare dall'appuntamento di mercoledì a Cleveland, in Ohio. Si tratta anzitutto dell'assegnazione alle imprese di 100 miliardi di dollari di crediti fiscali per sostenere gli investimenti nei settori di ricerca e sviluppo. Infine, l'amministrazione penserà al popolo dei mutui: Obama presenterà un piano di aiuti economici per i titolari del 1,5 milioni di mutui il cui valore è oramai superiore a quello dell'immobile di proprietà.
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