Audio choc la voce è del comandante

Dalla Rassegna stampa

La voce del cd è mia, ma non mi riferivo a un pestaggio. Ero mosso dalla rabbia e forse ho usato termini forti. In realtà c`era stato solo un richiamo degli agenti ai detenuti dopo un`aggressione da parte di questi ultimi alle guardie". Si è difeso così, davanti alla deputata radicale Rita Bernardini, il comandante della polizia penitenziaria di Teramo, Giuseppe Luzi. Ha riconosciuto, dunque, come sua, una delle voci che si sentono nell`audio fatto pervenire al quotidiano "La Città", nel quale si ascoltano due voci che commentano un pestaggio all`interno del carcere. Un documento, reso pubblico ieri, sul quale la Procura ha aperto un`inchiesta la scorsa settimana. Scioccanti le parole che si comprendono: "Non si massacra un detenuto in sezione, un detenuto si massacra di sotto. Abbiamo rischiato la rivolta - dice una delle voci comprensibili - perché un negro ha visto tutto". Come se "massacrare" un detenuto sia una cosa assolutamente normale, da evitare però quando si è visibili. Dopo aver visitato la struttura, ieri pomeriggio Rita Bernardini ha lanciato un nuovo appello al ministro della Giustizia, Angelino Alfano: "Bisogna prendere provvedimenti urgenti, credo che il ministro sotto questo profilo sia un po’ addormentato". Insieme a lei, c`era il segretario generale della Uil penitenziari, Eugenio Sarno: "Il penitenziario di Teramo è connotato dalle caratteristiche negative di un sistema alla deriva, che trasforma la pena in supplizio e il lavoro in tortura e non certo per colpa del personale". Secondo Sarno, nell`istituto ci sarebbero almeno 160 detenuti in più e 30 agenti in meno. Insieme al cd con l`audio, la settimana scorsa era pervenuta alla redazione del quotidiano anche una lettera firmata da un detenuto "stanco delle continue vessazioni"; in realtà potrebbe trattarsi di un altro agente penitenziario.

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