Atti alla Giunta, slitta l’esame

Dalla Rassegna stampa

Della vicenda Ruby, nella Giunta per le autorizzazioni della Camera, si parlerà a partire dalla prossima settimana. L’inizio dell’esame delle 389 pagine trasmesse dalla procura di Milano è stato fissato per martedì prossimo, con una seduta "straordinaria" dell’organismo parlamentare, che di solito si riunisce il mercoledì mattina. Il presidente Pierluigi Castagnetti (Pd), assicura che sulla richiesta dei pm di essere autorizzati a perquisire gli uffici del contabile di Berlusconi, Giuseppe Spinelli, si potrebbe arrivare a decidere «entro una decina di giorni».
 

Convocando - specifica - anche sedute serali o dopo i lavori d’Aula. E avendo tempo, comunque, fino al 14 febbraio. Nell’attesa, la maggioranza affila le armi. Tra lunedì e ieri, prima alla Camera e poi al Senato, sono state convocate due diverse riunioni per fare il punto con i parlamentari avvocati. Non solo per mettere a punto una strategia da tenere inGiunta, ma anche per vedere se ci possano essere delle iniziative parlamentari da mettere in campo per far luce sulle «presunte violazioni di legge» da parte degli inquirenti. Un pool di deputati, infatti, si sarebbe messo a studiare le carte milanesi per vedere se non sia il caso di presentare esposti al Csm, interrogazioni o interpellanze al ministro della Giustizia. In più, nel centrodestra, si contesta la competenza della Procura di Milano ad occuparsi della vicenda. Secondo il legale del premier e deputato del Pdl Niccolò Ghedini, infatti, la competenza dovrebbe essere del Tribunale dei ministri o di quello di Monza, visto che il funzionario della Questura che ricevette la telefonata dal premier «in quel momento - ricorda anche Berlusconi nel suo videomessaggio - era, come risulta dalle indagini, a Sesto San Giovanni». Ma nel caso in cui il Tribunale dei ministri, nei confronti di Berlusconi, dovesse chiedere l’autorizzazione a procedere (che dopo la riforma del 1993 dell’articolo 68 della Costituzione è rimasta solo per i ministri e non per i parlamentari), l’aula della Camera dovrebbe votare a maggioranza dei componenti, cioè con 316 voti: maggioranza di cui al momento il centrodestra non sembra di poter disporre. La Giunta per le autorizzazioni intanto decide che Berlusconi «non è sindacabile» per la frase («è una metastasi») pronunciata nei confronti del giudice toscano Alessandro Nencini "reo", a suo avviso, di aver condannato alcuni dirigenti di Impregilo per presunti danni provocati dall’Alta velocità. A favore di Berlusconi votano anche i deputati di Fli, Udc e i Radicali. Si esprimono contro il resto del Pd e l’Idv. Nencini fece causa a Berlusconi chiedendo un risarcimento simbolico di 10.000 euro.

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