Le associazioni: "il piano carceri non può funzionare"

«Il piano carceri? Un buco nell`acqua». In teoria avrebbe dovuto risolvere, una volta per tutte, il problema del sovraffollamento nelle prigioni. Invece il progetto da un miliardo e mezzo di euro che avrebbe dovuto mettere mano al sistema penitenziario d`Italia rischia di rimanere solo sulla carta. A mettere nero su bianco, indicando i «limiti e le difficoltà del progetto» sono i responsabili del Centro Studi Ristretti Orizzonti diretto da Ornella Favero che hanno realizzato e pubblicato un dossier proprio sul piano carceri. Il documento parla chiaro: «Il piano carceri rischia di rivelarsi inutile». Le ragioni della presa di posizione sono indicate nel documento. «All`epoca della predisposizione del piano nelle carceri italiane erano presenti circa 56.000 detenuti, cioè 13.000 in più della capienza regolamentare degli istituti di pena e 8.000 in meno rispetto alla capienza considerata "tollerabile": aggiungendo 20.000 posti si sarebbe tornati a un indice di affollamento delle celle in regola con le normative vigenti». Ricordando che oggi in carcere ci sono 66mila detenuti il documento precisa che ora i detenuti sono 10.000 in più rispetto a un anno fa, «ma 23.000 in più del consentito ed in eccesso anche rispetto al limite ritenuto "tollerabile": in altre parole, in soli 12 mesi la metà del lavoro previsto dal "Piano carceri", 750 milioni di euro, una cifra enorme, risulterebbe praticamente spesa per non risolvere affatto il problema». Anche perché nelle carceri, come denunciano i rappresentanti della Funzione pubblica Cgil, «si registrano situazioni al limite della vivibilità con una media di mille nuovi ingressi al mese con persone costrette a vivere su letti a castello a tre piani o in altre condizioni non accettabili». Riccardo Arena, ideatore e conduttore della trasmissione radiofonica Radiocarcere in onda su Radio Radicale e responsabile del sito internet www.radiocarcere.com, non usa giri di parole: «Il piano non può funzionare. Diciamo che sembra un buco nell`acqua». Motivo? «Innanzitutto si prevede che vengano costruiti nuovi padiglioni all`interno delle vecchie carceri per affrontare le emergenze, e poi che vengano realizzate nuove strutture per una - spiega - quindi andrebbe a restringere ulteriormente gli spazi che, oggi, sono ridotti al lumicino dato che abbiamo superato ogni limite tollerabile». Non solo, Riccardo Arena solleva anche un altro problema: «Naturalmente per costruire questi nuovi padiglioni ci vorranno due anni, e nel frattempo che si fa? Come si affronta l`emergenza carceri? Dove si mettono le mille persone che ogni mese vanno a finire dietro le sbarre?». Senza dimenticare poi un particolare: «Da dove arriveranno i soldi per le nuove carceri e i padiglioni?». Patrizio Gonnella, presidente di Antigone parte proprio dalla questione risorse: «Credo proprio che il piano carceri non si farà - dice - e il motivo è abbastanza chiaro: non ci sono soldi». Una premesse cui segue una spiegazione pratica. «I giorni scorsi è stato dichiarato inammissibile l`emendamento che prevedeva una spesa di 500 milioni per il sistema penitenziario. È chiaro quindi che senza una copertura precisa sarà difficile pensare di poterlo far partire».
© 2009 Radicali italiani. Tutti i diritti riservati
SU
- Login to post comments