Assange conduttore di Russia Today battaglia anti-Usa in nome di Putin

Dalla Rassegna stampa

Non c'è da sorprendersi se Julian Assange, che si definisce paladino delle battaglie contro l'arroganza del potere, finisce a lavorare per-il Cremlino di Vladimir Pulin. Il padre di WikiLeaks condurrà uno show televisivo su Russia Today, la televisione creata dal governo russo per tentare di influenzare l'opinione pubblica internazionale con trasmissioni satellitari in inglese, arabo e spagnolo. E, naturalmente, continuerà ad attaccare su tutti i fronti gli Stati Uniti e gli altri governi occidentali. Come fa da anni il Cremlino, quando vuole dimostrare che la Russia è accerchiata come lo era l'Unione sovietica e che tutto quello che si dice sul mancato rispetto dei diritti umani nel Paese, sugli assassinii, sulle ruberie, sui brogli elettorali è frutto di un gigantesco complotto.

Russia Today ha annunciato tempo fa sul suo sito l'accordo con Assange ricordando che l'australiano è da un anno e mezzo agli arresti domiciliaci in Gran Bretagna. Ma ha evitato di spiegare il perché. E la giustizia svedese che lo vuole sentire per le accuse di violenza sessuale avanzate da due militanti radicali di quel Paese che lo avevano accolto a casa propria durante un convegno. Assange, naturalmente, ha sempre sostenuto che la vicenda è solo un capitolo della macchinazione americana messa in piedi in risposta alla divulgazione da parte di WikiLeaks di migliaia di file segreti del governo Usa.

I russi sembrano credere alle sue teorie, così come hanno sempre dato grande rilievo a tutti i file rivelati da WikiLeaks. Negli ultimi tempi Russia Today non ha concesso molto spazio alle proteste di Mosca contro i brogli elettorali e ha continuato a dipingere il blogger Aleksey Navainy come un semplice nazionalista razzista. Si sprecano invece su RT i servizi sul movimento Occupy Wall Street e su ogni avvenimento che possa mettere in cattiva luce gli Stati Uniti.

Ora Assange darà il suo contributo, intervistando dieci «iconoclasti, visionari e insider del potere». Dissidenti russi? Personaggi perseguitati dalla giustizia di quel Paese? Parenti dei tanti giornalisti misteriosamente assassinati a Mosca e dintorni? Lo possiamo escludere.

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