"Arrestate Chàvez"

Acque agitate per Hugo Chàvez, il presidente del Venezuela che sta lottando contro un cancro, sul fronte della politica interna. Le opposizioni affilano le armi in vista delle elezioni presidenziali dell'ottobre del prossimo anno. L'ex ambasciatore venezuelano presso le Nazioni Unite, Diego Arria, ha denunciato il "Comandante" al Tribunale Penale Internazionale per crimini contro l'umanità. Arria ha prodotto per la Corte un dossier di 600 pagine, a cui ha aggiunto 40 ore di intercettazioni telefoniche per dimostrare che Chàvez, durante i suoi 13 anni alla guida dello Stato, si è reso responsabile di omicidi, espropriazioni della proprietà privata ed arresti ingiustificati.
Arria è uno dei sei precandidati alle primarie della coalizione d'opposizione, la "Mese de la Unidad Democratica", con le quali a febbraio sarà scelto lo sfidante di Chàvez per la poltrona presidenziale. L'ex diplomatico ha affermato che quella dell'attuale governo è »una politica di sistematico attacco verso la popolazione civile inquadrata come dissidente».
Nel frattempo il Venezuela vive una difficile congiuntura economica.
L'inflazione è schizzata al 22,7 per cento. e il leader bolivariano sta cercando di intervenire per non perdere il consenso. Ha deciso di congelare i prezzi di 18 prodotti, perlopiù di marca straniera (Coca-Cola, Colgate, Nestlè...). Ha inoltre minacciato di espropriare la Parmalat accusandola di «monopolizzare il mercato del latte.
Infine stanno tornando nel Paese i primi carichi delle riserve auree nazionali, custodite nelle banche europee, che il governo ha deciso di nazionalizzare. Proprio l'economia e le nazionalizzazioni tout-court sembrano essere. insieme alla promessa di maggior sicurezza per le strade, le carte che Chàvez vuole giocare per la rielezione.
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