Armi e strane omissioni

Dalla Rassegna stampa

 

Lo scorso mese di marzo - guarda caso proprio il giorno 29, quando le teste di ognuno e i riflettori dei media erano sintonizzati a seguire l’esito delle elezioni regionali - il presidente del Consiglio ha presentato il "Rapporto annuale relativo al 2009 sui lineamenti di politica del Governo in materia, di controllo dell’esportazione, dell’importazione e del transito dei materiali d’armamento", come previsto dalla legge n°185 del 1990. La legge 185 è considerata come una delle più avanzate a livello internazionale sul controllo del mercato degli armamenti. Oltre a stabilire importanti criteri in materia. di trasparenza verso il Parlamento (e quindi verso cittadini), la legge fissa anche al suo interno alcuni
parametri e vincoli in merito alla possibilità. per le imprese italiane di vendere armi ad un paese straniero.
Tutto sembrerebbe perfetto, se non si tenesse conto della denuncia della senatrice Radicale Donatella Poretti, che rileva la mancanza di un allegato importante e richiesto per legge, ovvero il documento contenente il ‘Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito’. Si legge nel testo dell’interpellanza parlamentare, rivolta alla presidenza del Consiglio, come tale mancanza riduca il controllo del Parlamento
e della società civile, e limiti le informazioni circa, l’operato in materia degli istituti di credito.
Data la sua rilevanza sarebbe indispensabile un’ineccepibile trasparenza a riguardo, sottolinea la senatrice radicale, spiegando che il «Riepilogo in dettaglio suddiviso per istituti di Credito", è reso usualmente disponibile ed è necessario e fondamentale perché permette alla società civile e ai singoli correntisti interessati ai temi della responsabilità sociale d’impresa, alle dichiarazioni etiche, di verificare se le direttive emanate negli ultimi anni dai diversi istituti di credito italiani, in relazione ai servizi d’appoggio al commercio di armi, siano effettivamente attuate e rispettate.
Il "Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito’ permetterebbe in ultimo, cosa non indifferente in un periodo di crisi come quello attuale, che vede l’accesso al credito da parte delle famiglie e dell’impresa sempre più osteggiato dalle banche, un raffronto tra quanto gli istituti di credito investono sui finanziamenti nel mercato degli armamenti e gli interventi e gli aiuti allo sviluppo socio economico del territorio. In mancanza di tale elenco, infatti, il solo dato conoscibile dalla Relazione del Tesoro è l’ammontare complessivo del valore delle autorizzazioni rilasciate alle banche: un dato che, non specificando con quali Paesi e da parte di quali banche sono in corso operazioni relative all’esportazione di armi italiane, inevitabilmente mette tutti gli istituti sullo stesso piano, come corresponsabili del commercio di armi. La senatrice Poretti chiede, dunque, per quali motivi un allegato così importante per la trasparenza dell’operato delle banche, richiesto dalla legge, sia stato omesso, e se non si intenda provvedere quanto prima alla sua pubblicazione.

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