Arcore, cortei e scontri Berlusconi alza il tiro

Dalla Rassegna stampa

I toni diventano parossistici man mano che si avvicina la data della richiesta di processo immediato: «Alcuni magistrati si intromettono nella vita privata dei cittadini»; «I media guardano dal buco della serratura». Silvio Berlusconi, in un nuovo videomessaggio, ha nuovamente soffiato sul fuoco delle polemiche. In più, nel pomeriggio, la crisi politica si è trasformata in scontro di piazza, al termine di una pacifica manifestazione del Popolo Viola ad Arcore, proprio a due passi dalla villa del Cavaliere: dopo il presidio, con striscioni e maschere, un gruppo di anarchici ha tentato di raggiungere la residenza e si è scontrato con le forze dell’ordine. Un poliziotto, colpito da una bottiglia, è stato ricoverato prima nella stessa Villa San Martino, poi in ospedale. Arrestati due giovani manifestanti. Ma una mobilitazione come quella di ieri, ad Arcore, non si era mai vista.
 
Berlusconi aveva appena finito di attaccare alzo zero, entrando ancora una volta in rotta di collisione con il Capo dello Stato, che lo aveva formalmente invitato al rispetto delle Istituzioni. Ma la tensione che traspare, anche nella maggioranza, è il timore che, tra la documentazione che la Procura di Milano si appresta a consegnare per la richiesta di processo contro il premier, vi figurino anche immagini imbarazzanti. Ieri, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha messo le mani avanti: «Se dovessero essere pubblicate foto del genere, la Corte dei diritti dell’uomo spazzerebbe via questa autentica violazione. In materia ci sono sentenze rigorosissime su vicende anche su caso meno gravi. Sarebbe un’intrusione gravissima».
Non solo: da ieri, nel "Ruby Gate" è entrato, ufficialmente, anche Fabrizio Corona. Il paparazzo, vittima di un misterioso furto nel suo studio ha assicurato: «La Camorra sta cercando di vendere un fotomontaggio». Avallando, implicitamente, la tesi già sostenuta dai legali del premier, i parlamentari Pdl Ghedini e Longo, che, se quella fotografia esiste, è un «trucco».
 
Berlusconi, in ogni caso, non pensa affatto che un eventuale ciclone possa far cadere il suo governo: «Le opposizioni, divise fra loro, sono unite solo nel chiedere le mie dimissioni e le elezioni anticipate. Invece no: il voto adesso sarebbe solo un danno per il paese. Noi abbiamo il dovere di continuare a governare e sono assolutamente certo che il governo è in grado di operare in maniera efficace per i prossimi due anni. A partire dal federalismo la cui approvazione completeremo in Parlamento nel pieno rispetto delle procedure previste dalla legge», ha detto nel suo videomessaggio, tralasciando un riferimento al ruolo di Napolitano, che, al contrario, figura nel testo scritto diffuso («e nel pieno rispetto delle indicazioni del Quirinale», si legge nel discorso completo).
Nuovo affondo anche su Gianfranco Fini: «II paradosso che viviamo è che il germe della divisione è stato inoculato proprio da uno dei fondatori del Pdl, eletto proprio con il voto della nostra maggioranza a Presidente della Camera. Fini è passato all’opposizione e si è alleato con la sinistra, tradendo gli elettori, e consegnandosi ad un futuro che gli esperti valutano appena dell’uno e sei per cento». Il leader di Fli ha replicato subito a questa stoccata, prima con ironia («Vorrei tranquillizzarlo, siamo appena allo 0,01%»), poi con durezza: «Berlusconi ripete sempre le stesse cose per distrarre gli italiani dal suo fallimento. O il Parlamento ratifica le sue decisioni, oppure è un impiccio.
Ma il premier, ieri, ha dovuto incassare anche uno "stop" nella sua trattativa per allargare la maggioranza e, successivamente, anche provvedere ad un rimpasto di governo. Ieri mattina, Emma Bonino, rappresentante della pattuglia radicale in Parlamento, ha escluso tassativamente che si possa arrivare ad un loro appoggio all’esecutivo: «Ma per favore! Che noi si discuta con il governo di un provvedimento sulle carceri, sempre che decidano di farlo, è cosa normale. Ma questo non c’entra nulla con la fiducia al governo!». Voci che erano nate da sibilline dichiarazioni di Marco Pannella, storico leader del movimento radicale. E Berlusconi ne ha preso atto.
Ieri, un paio d’ore dopo aver registrato il videomessaggio, ha "integrato" il proprio pensiero con una nota ufficiale, una «smentita assai netta», diffusa attraverso il partito: il premier ha definito «fantasiose» sia le indiscrezioni che riferiscono di imminenti avvicendamenti ai vertici del Pdl con la nomina di un «coordinatore unico», sia «le imminenti dimissioni di Bondi dal ministero dei Beni culturali o il rimpasto di governo». Ma presto ci sarà un nuovo sottosegretario, Nello Musumeci, in rappresentanza de "La Destra" di Francesco Storace.

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