Appuntamento il 27 alla Camera

Dalla Rassegna stampa

Settimana chiave, la prossima, per capire se la proposta di legge sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) si avvia a una rapida approvazione o a un altro rinvio. Sta di fatto che mercoledì 27 l'Udc con il suo leader Pier Ferdinando Casini proporrà un'inversione dell'ordine dei lavori dell'aula della Camera per ottenere l'immediata discussione del provvedimento. L'iniziativa, a giudicare dalle dichiarazioni degli scorsi giorni, dovrebbe essere appoggiata da Pdl e Lega, che già nella riunione dei capigruppo di martedì si erano pronunciati per mantenere l'appuntamento del 27, contrastati però da tutte le opposizioni e dal presidente di Montecitorio, Gianfranco Fini. Quindi sembra quasi certo che mercoledì l'aula affronterà il fine vita, esprimendosi sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Idv e radicali e sulla richiesta di sospensiva del Pd. Il problema è cosa accadrà nei giorni successivi. Infatti l'urgenza di liquidare il Documento economico finanziario e il prossimo voto amministrativo potrebbero provocare pressioni per un rinvio, come vuole il Pd. L'Udc con una lettera inviata martedì a Fini ha assicurato la disponibilità «a lavorare a partire dalla prossima settimana anche oltre i giorni e i tempi previsti». «È inammissibile e umiliante questo ping pong di responsabilità sul primo dei diritti inviolabili della persona: il diritto di veder tutelata la dignità della vita e della morte», ammoniva ieri il presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), Carlo Costalli, sottolineando che la legge «s'ha da fare, e anche con urgenza». Quindi il Parlamento «ha il dovere di assumersi la responsabilità di legiferare: lo faccia senza tergiversare ancora, lo faccia per sottrarre una materia così delicata ed essenziale all'arbitrio delle singole sentenze»

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