Appello sul ddl Alfano

I Radicali chiedono al governo notizie sul disegno di legge Alfano, il cosiddetto “svuotacarcere”, quello che prevede di scontare l’ultimo anno di pena agli arresti domiciliari. L’iter al Senato, data l’emergenza negli istituti di pena, tra sovraffollamento e carenza di operatori, «doveva essere rapido – fa notare – Donatella Poretti, senatrice radicale (gruppo Pd) – invece è tristemente scomparso». Uno strumento ritenuto utile, seppure si lamenta che il ddl si sia andato svuotando nel corso delle votazioni della Camera. Il testo arrivato in Senato interverrà solo su mille, al massimo duemila, persone. Rimaneva comunque la possibilità di assumere duemila agenti penitenziari: «Ciò avrebbe potuto comportare l’apertura di alcuni reparti – ha sottolineato in aula la Porretti – e quindi avrebbe consentito di intervenire sul sovraffollamento penitenziario». La commissione Giustizia non licenzierebbe il ddl perché mancherebbero i fondi per le nuove assunzioni. «Essendo un disegno di legge di iniziativa governativa, forse sarebbe utile che il governo trovasse anche i finanziamenti per poterlo sbloccare e licenziare rapidamente. Il provvedimento – conclude la senatrice – reca la data del 20 luglio 2010: vista l’emergenza della situazione penitenziaria (si sta per arrivare a 70 mila detenuti, 55 sono i suicidi dall’inizio dell’anno), forse è il caso che lo stesso governo si prenda un impegno sull’iter di questo intervento che, seppur minimale, rappresenta un segnale pel il nostro sistema penitenziario».
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