«Antigua, Report odioso». Affondo di Romani

Il neoministro dello Sviluppo economico Paolo Romani l'ha trovata «una puntata francamente odiosa». Più odiosa, per Antonio Di Pietro, è invece la sostanza dell'inchiesta, tanto da annunciare la presentazione di un'interpellanza affinché il presidente del Consiglio riferisca in Aula.
La trasmissione Report, condotta da Milena Gabanelli, divide la politica, con il centrodestra che segue la scia di Niccolò Ghedini, primo a criticare la «mancanza di contraddittorio», e il centrosinistra che chiede a Silvio Berlusconi chiarimenti sulla villa di Antigua. Villa che, benché molto lussuosa, il premier non frequenta e non apprezza granché e usa definire «un condominio». Romani non ha gradito «Report»: «Si facevano supposizioni non basate sui fatti rispetto alle proprietà del presidente del Consiglio, facendo riferimenti e accostamenti che non ho assolutamente condiviso» .
Il ministro, che riconosce alla Gabanelli di aver fatto in passato «una buona informazione», ha trovato nella trasmissione «un eccesso di antiberlusconismo», sfociato in un «prodotto giornalisticamente inefficace». Dalla parte della Gabanelli (che domenica ha registrato uno share del 18,7%, con quasi 5 milioni di telespettatori) si schiera Antonio Di Pietro, che chiede che «il premier venga alla Camera e spieghi in diretta tv la sua posizione sugli investimenti immobiliari nell'isola di Antigua». Dura anche la posizione di Nichi Vendola, che denuncia «un Paese travolto dal fango», accusa Romani («Arriva dal semiporno di "Colpo Grosso", ora si occupi di Sviluppo non di Report»), e chiede al premier di dare risposte. Al leader di Sinistra ecologia e libertà risponde il ministro della Cultura Sandro Bondi: «La mentalità di Vendola, fondata sulla presunzione di un'alterità e superiorità morale, lo conduce a dipingere e a condannare tutta la realtà italiana come segnata da fenomeni di corruzione e di abbrutimento morale e politico».
Prende posizione contro il premier, invece, il periodico online di FareFuturo, la fondazione finiana, che denuncia la richiesta di stop preventivi alle trasmissioni tv, «segno di un'arroganza che ha smarrito il più elementare senso del pudore». Massimo D'Alema dà ragione questa volta a Di Pietro: «Il premier deve spiegare. Berlusconi controlla diverse società off shore e investe in paradisi fiscali. In un Paese normale si dimetterebbe. Noi abbiamo un'anomalia e spero che siano sempre di meno gli italiani che la accettano. La cosa migliore sarebbe che se ne andasse».
Anche per Luigi Zanda, il premier dovrebbe chiarire «nel dettaglio» i termini dell'acquisto da venti milioni di euro. Pier Ferdinando Casini non vuole chiarimenti dal premier ma difende Report: «Non ho mai chiesto che Fini riferisse in Parlamento sulla casa di Montecarlo, come non lo chiedo ora per Berlusconi». L'importante, spiega il leader Udc, «è che la libera stampa e la libera televisione non subiscano censure». Dal Report di domenica Emma Bonino trae una conclusione: «Capisco perché nessuno, a parte noi radicali, vuole approvare l'anagrafe degli eletti e dei nominati».
In serata interviene nella polemica l'avvocato Carlo Postizzi, azionista di riferimento dell'immobiliare citata da Report, precisando che le società Emerald Cove, Flat Point e Kappomar Holding «nulla hanno a che fare con il presidente Berlusconi % con il suo gruppo». «Quanto pagato dal presidente Berlusconi aggiunge Postizzi - è stato regolarmente contabilizzato a bilancio del gruppo Emerald e corrisponde esattamente al valore della contrattazione e al valore del terreno e delle opere eseguite». Per Niccolò Ghedini queste dichiarazioni «chiudono definitivamente ogni speculazione politica e dimostrano la totale infondatezza delle notizie».
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