Anagrafe degli eletti contro gli abusi. Ora ci crede anche il centrodestra

Il presidente Cattaneo dice sì alla battaglia di Sel e radicali
Anagrafe degli eletti: avanti tutta. Salvo colpi di scena, potrebbe essere la volta buona per l’operazione di trasparenza sollecitata a più riprese dai Radicali e da Sel, oggetto di due proposte in Consiglio regionale. Venerdì prossimo, quando il Tavolo di concertazione di Palazzo Lascaris si riunirà per stabilire il da farsi sulle indennità dei consiglieri (fisse e forfettarie), il tema del taglio dei costi della politica andrà di pari passo con l’istituzione del famoso istituto.
L’improvvisa accelerazione è arrivata ieri nella riunione dei capigruppo movimentata dalle rimostranze dei consiglieri, in particolare quelli di minoranza, sul modo con cui sono stati pubblicati on-line rimborsi e autocertificazioni dal 2005 al 2010: ovvero quando la Regione era guidata dal centrosinistra. Dati in forma aggregata, che fanno di tutte le erbe un fascio e generano equivoci tra i cittadini: così obiettano quanti mettono sulla graticola Valerio Cattaneo, presidente del Consiglio regionale. Il quale, a quanto si racconta, ha replicato che di meglio non si poteva fare: fino al 31 dicembre 2010 i numeri sono stati registrati così. E avrebbe contrattaccato, chiedendo se qualcuno voleva prendersi la briga di fare spendere altri soldi al Consiglio, cioè ai contribuenti, per pagare tre o quattro addetti incaricati di rielaborare i dati in forma disaggregata. Fine della discussione. Anche così, non è da escludere che il 6 novembre, quando scatterà il rinnovo delle cariche in Consiglio e nelle commissioni, qualcuno possa presentare il conto a Cattaneo. «Ritengo di avere svolto il mio mandato in maniera corretta replica il presidente, per nulla turbato -. Se il mio incarico non dovesse essere rinnovato ne prenderò atto, senza chiederne le ragioni, e dal giorno dopo tornerò a fare il consigliere con lo stesso impegno».
Il via libera all’Anagrafe degli eletti nasce anche dalla volontà di trovare uno strumento efficace che in futuro eviti queste manfrine. Michele Giovine, Pensionati, ha chiesto di pubblicare anche i dati della settima legislatura (2000-2005). Franco Maria Botta, Pdl, risalirebbe addirittura all’anno di grazia 1970.
Ieri sul tema si è registrata una larga convergenza dei capigruppo. Volendo, i tempi possono essere stretti: l’Anagrafe, preceduta da una legge ad hoc, è in grado di debuttare da gennaio. Tra i più convinti c’è proprio Cattaneo, che ne ha già parlato con Cota: «Mettere on-line tutti i dati dei consiglieri - curricula, impegni, stipendi e indennità - è il modo migliore per permettere agli elettori di avere un quadro di insieme dei politici di riferimento». E per evitare che qualcuno tenti il gioco delle tre carte.
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