Altro che liste pulite. Nel Pdl c'è il pienone di indagati e famigli

Sarà che i «legami gelatinosi» vanno di moda, tanto che nelle inchieste fiorentine la rete si è
estesa dai big - da Angelo Balducci in giù - a figli, amici e parenti. O, più semplicemente, sarà
che il Pdl alla famiglia ci tiene da sempre. Forse per questo le liste per le regionali sono avvolte dalla gelatina del «tengo famiglia». Pare che l'operazione trasparenza nel Pdl non è piaciuta molto. Di certo non l'ha apprezzata Nicola Cosentino che a Caldoro ha sottoposto una lista di fedelissimi, tutti con problemi giudiziari: Domenico De Siano, ex sindaco di Lacco Ameno, indagato dalla procura di Napoli nell`ambito dell`inchiesta per la costruzione dell'approdo turistico del piccolo comune vicino a Ischia; Alberico Gambino, ex sindaco di Pagani, condannato per peculato a causa dell'uso improprio della carta di credito intestata al primo cittadino; Luciano Passariello, capogruppo del Pdl in regione e il consigliere regionale e Pietro
Diodato entrambi raggiunti da un avviso di garanzia nell`inchiesta sui rimborsi chilometrici.
Da sud a nord non si contano i candidati pidiellini coinvolti in inchieste. In Piemonte aveva già
messo i manifesti il presidente della provincia di Vercelli, Renzo Masoero quando è stato arrestato, pochi giorni fa, per concussione. Pare invece certa la candidatura del capogruppo in regione Angelo Burzi anche se dovrà affrontare un processo per istigazione alla corruzione per uno scandalo che lo avrebbe coinvolto quando era assessore al Bilancio con Ghigo. E nelle liste
del Pdl circola pure il nome di Angiolino Mastrullo, arrestato nell`80 per uno scandalo sulle
forniture di carne alle Asl e nuovamente arrestato nel 1995 per corruzione falso. In quel caso
patteggiò la pena. Tra l`altro se dovesse vincere in Roberto Cota, il primo dei non eletti alla Camera nelle liste della Lega è Maurizio Grassano, ex presidente del consiglio comunale di Alessandria. Peccato che è stato arrestato qualche tempo fa per con l`accusa di falso finalizzato alla truffa aggravata ai danni del Comune.
Forse proprio per questo via vai nei tribunali che il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa ha
stabilito un criterio meno rigido sull'operazione liste pulite: «Abbiamo deciso questo metodo: chi
ha un rinvio a giudizio a carico sarà invitato a non candidarsi, salvo che si tratti di reati assolutamente marginali. Per tutti gli altri casi la possibilità di candidatura è possibile». E in Lombardia sarà candidato Gianluca Rinaldin consigliere uscente coinvolto in un`inchiesta a Como (per truffa e falso in atto pubblico), a meno che il gup - la decisione è attesa per oggi - non gli comunichi il rinvio a giudizio. Via libera pure a Massimo Ponzoni, l'assessore ascoltato dalla procura di Milano nell`inchiesta sul re delle bonifiche Giuseppe Grossi, nonostante i rumours nel partito lombardo su un presunto avviso di garanzia a suo carico. Così come sarà in lista Giancarlo Abelli, il ras della sanità lombarda e parlamentare la cui moglie Rosanna Gariboldi è finita in galera nell'ambito della stessa inchiesta.
Da inquisitopoli a parentopoli. E' la versione capitolina del «tengo famiglia»: amici, parenti, amici degli amici. Ecco che il listino di Renata Polverini lo guiderà la first lady della capitale Isabella Rauti, moglie del sindaco Alemanno e capo del dipartimento delle Pari opportunità al
ministero di Mara Carfagna. Merito o parentela? Chissà. E' certo che l`amletico quesito non riguarda solo lei. Carlo De Romanis, uomo di fiducia di Antonio Tajani, alle scorse europee non ebbe fortuna. Quindi, posto sicuro nel listino anche per lui, con la benedizione del commissario
europeo.
Del resto, si sa che il Cavaliere ama i giovani. E per l`occasione ha trovato posto - sempre nel listino - anche Alessia Amore, 26 anni, sponsorizzata da Alfredo Pallone europarlamentare e vicecoordinatore laziale del Pdl vicinissimo a Fabrizio Cicchitto. Chi è Alessia Amore? Nel curriculum vanta un`apparizione al congresso fondativo del Pdl. Quando, insieme ad altre tre giovani acqua e sapone lesse, a inizio lavori, un discorsetto preparato per l`occasione a palazzo Grazioli. Dall`Amore all`amicizia. E' stata inserita nel listino anche Antonia Postorivo, che ha credenziali di tutto rispetto. Quali? Un marito eccellente, il senatore siciliano ex Forza Italia Antonio D'Alì. E un lavoro da avvocato nello studio di Cesare Previti, che dal cuore del Capo
non è mai uscito.
Perché nel Pdl al cuor non si comanda. Ecco dunque che anche le liste, dove servono un bel pò di preferenze, sono tenute assieme dalla dolce gelatina familiare, sia nella corrente di Gianni Alemanno sia in quella di Maurizio Gasparri. Sarà ricandidato, come si usa, il consigliere uscente Pietro Di Paolo, che per inciso è il marito di Barbara Saltamartini, parlamentare vicinissima al sindaco di Roma. Così come sarà ricandidato Erder Mazzocchi, figlio di Antonio Mazzocchi, altro parlamentare alemanniano.
Tra i fedelissimi di Maurizio Gasparri e del suo plenipotenziario Fabio Rampelli è confermato - e questo è ovvio - il consigliere uscente Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni. Per inciso: al suo ministero lavora come dirigente Emanuela Rampelli, la sorella di Fabio. Molto probabile anche la candidatura, sempre nello stesso giro, di Pier Paolo Terranova: è il marito di Laura Marsilio, assessore alla scuola del Comune di Roma, che (sarà un dettaglio?) è pure sorella del parlamentare ex aennino Marco Marsilio. Ed è probabile pure la candidatura di Luca Gramazio, consigliere comunale a Roma, il cui papà Domenico di mestiere fa il senatore con un trascorso nella destra sociale di Alemanno e un presente con Maurizio Gasparri. E le veline? Per ora è blindata nel listino lombardo solo Nicole Minetti, la bella igienista dentate del Cavaliere nonché ballerina di Colorado Cafè.
Il premier, raccontano, è stato intransigente. C'è gelatina e gelatina.
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