Alla fine i big saranno tecnici Si tratta sui sottosegretari

Dalla Rassegna stampa

Ci ha provato in tutti i modi Mario Monti ad avere i politici nella sua squadra. Ma per ora il tentativo è andato a vuoto. Prima lo ha chiesto ai leader dei partiti della sua maggioranza, poi si sarebbe accontentato anche di esponenti di primo piano. Quindi la trattativa si è spostata sui vice presidente delle Camere: Rosy Bindi, Maurizio Lupi, Emma Bonino e Rocco Buttiglione. Un altro buco nell'acqua. Infine, in tarda serata, è rispuntata l'ipotesi dell'ingresso nella squadra di governo di Gianni Letta come vicepremier insieme a Giuliano Amato: il primo a garantire il centrodestra, il secondo il centrosinistra. Silvio Berlusconi avrebbe dato il suo assenso, ma sono Terzo polo e Pd a opporsi di nuovo.

Trattative notturne
La trattativa, però, andrà avanti anche questa mattina, fino all'ultimo. Fino a quando le delegazioni del Pdl e del Pd varcheranno la soglia di Palazzo Giustiniani, dove Monti concluderà il suo giro di consultazioni. Alla fine sembra molto difficile che il premier incaricato riesca a spuntarla. Anche perché nelle ultime ore si è registrato un nuovo irrigidimento del partito del premier, che starebbe valutando l'idea di dare un appoggio variabile all'esecutivo ovvero valutare caso per caso su ogni provvedimento, sulla falsariga della linea della Lega.

Poi c'è il capitolo sottosegretari. Anche loro con ogni probabilità saranno tecnici, magari con l'inserimento di qualche parlamentare di lungo corso o addirittura di ex deputati e senatori di un certo prestigio. L'unica cosa certa, comunque, è che i ministri saranno dodici e il totale della compagine governativa non supererà il numero di sessanta.

Sui nomi nelle ultime ore non si registrano grandi novità, ma quando la lista sarà presentata potrebbero esserci diverse sorprese, anche perché il presidente della Bocconi ha parlato delle sue intenzioni solo con i suoi più stretti collaboratori.

Veti incrociati
I ministri, dunque, proprio per i veti incrociati del Pdl e del Pd, per ora rimangono tecnici: continuano a circolare i nomi di Guido Tabellini all'Economia (con De Yolanda capo gabinetto, mentre si allontana l'ipotesi interim per lo stesso Monti), di Piero Alberto Capotosti alla Giustizia, di Carlo Secchi allo Sviluppo Economico, di Salvatore Settis ai Beni culturali, di Rolando Mosca Moschini alla Difesa, di Anna Maria Cancellieri agli Interni. Poi sembrano confermati anche Carlo Dell'Aringa al Welfare (Lavoro e Salute), Antonio Malaschini ai Rapporti con il Parlamento, Luisa Torchia alla Funzione Pubblica e Corrado Clini all'Ambiente. Per l'Istruzione continua a farsi il nome di Lorenzo Ornaghi, mentre per le Infrastrutture si parla di Rocco Sabelli. Sottosegretari alla presidenza del Consiglio, infine, saranno quasi certamente Antonio Catricalà ed Enzo Moavero.

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