Alla Corte del Papa

All'ingresso della chiesa di Sant'Anna, la parrocchia del Vaticano, campeggia la lapide intitolata al marchese Onofrio del Grillo, il sediario pontificio reso famoso dal film di Alberto Sordi. In realtà, lungi dall'essere consegnata a un folcloristico passato, la «corte del Papa re» oggi appare più viva che mai e risulta anzi ambitissima, come testimonia la vicenda dì Angelo Balducci, gentiluomo di Sua santità, finito nell'inchiesta sulla Protezione civile.
Fu Paolo VI nel 1968 a trasformare l'antica corte papale nell`attuale Famiglia pontificia, semplificando e abolendo antichi corpi, collegi e confrarernite che fino ad allora erano stati monopolio pressoché esclusivo della nobiltà «nera» romana. Oggi la cosiddetta Anticamera del
Papa è aperta anche a chi non può vantare blasoni, ma si tratta pur sempre di un ristrettissimo e selezionato circolo di eletti, la cui nomina non decade neppure con la morte del Pontefice.
Il più importante fra i laici ammessi all`Anticamera del Papa nella terza loggia del Palazzo Apostolico è tuttora un principe, Alessandro Torlonia (presidente del Circolo di San Pietro), che prende il nome di assistente al Soglio. Seguono tre categorie: i gentiluomini di Sua santità, gli addetti di anticamera e i sediari. Dopo la riforma di Paolo VI sono confluiti nel Collegio dei gentiluomini gli antichi camerieri segreti di spada e cappa e i camerieri d'onore di spada e cappa. Con la successiva abolizione dei corpi armati pontifici, nel 1970, molti ufficiali delle Guardie nobili pontificie e della Guardia palatina d'onore sono entrati a far parte del Collegio dei gentiluomini. Oggi i gentiluomini di Sua santità vengono scelti fra gli ex ambasciatori più importanti che hanno prestato servizio presso la Santa sede, personaggi significativi del mondo politico (come Gianni Letta), eminenti studiosi e benefattori illustri.
La carica non è retribuita. All'atto della nomina ricevono un biglietto personale della segreteria di Stato. A partire da quel momento, se sono disponibili, vengono convocati dal prefetto della Casa pontificia, l'arcivescovo statunitense James Michael Harvey (assistito dall'addetto per il protocollo, padre Leonardo Sapienza), per accogliere i capi di stato e di governo e i membri del corpo diplomatico in occasione delle celebrazioni liturgiche pontificie, dei ricevimenti ufficiali e delle visite di stato.
Accanto ai gentiluomini, ma di rango inferiore, nelle occasioni ufficiali prestano servizio gli addetti di anticamera, un tempo denominati bussolanti pontifici. Si tratta anche in questo caso di una carica onorifica, non retribuita.
Ma il corpo più antico, che gode del privilegio di stare sempre accanto al Papa, è quello dei sediari pontifici. La loro origine risale addirittura al II secolo dopo Cristo e dal 1378 sono riuniti nella Confraternita di Sant'Anna. Il loro compito era portare la sedia gestatoria del Papa. L'ultimo a utilizzarla fu Giovanni Paolo I nel 1978. Da allora ai sediari sono rimasti i compiti di aprire il corteo ufficiale che introduce le personalità in udienza dal Pontefice, fare gli onori di casa durante le udienze in appartamento, ricevere e sistemare i pellegrini nei posti assegnati nelle cerimonie. Fanno capo a un decano di sala (Augusto Pellegrini) e la loro carica è retribuita. Un sediario è sempre a disposizione nell'appartamento del Papa, dalle 8 alle 20.
Come in un affresco rinascimentale, in occasione delle visite ufficiali dei capi di stato, la corte del Papa re sfila in tutto ìl suo splendore: il lungo corteo si snoda per le sale affrescate della seconda loggia del Palazzo apostolico, la Sala Clementina, la Sala dei sediari, la Sala di Sant'Ambrogio, la Sala del trono, fino a raggiungere la Biblioteca, dove il Pontefice attende il suo ospite.
Aprono la fila i sediari e gli addetti di anticamera. Al centro il capo di stato con a fianco il prefetto della Casa pontificia o il reggente e l'assistente al Soglio. Seguono i gentiluomini con la
giacca impreziosita dalle onorificenze. Manca solo il marchese del Grillo a completare la scena.
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