Alemanno è una bomba

C'è una bomba a orologeria dentro al bilancio del Comune di Roma. Rischia di esplodere ma il sindaco Alemanno preferisce minimizzare. Si tratta dei 9 contratti derivati, siglati dalla passata amministrazione, relativi a prestiti per un ammontare di circa 3 miliardi. Nella recente risposta all'interrogazione popolare presentata dal radicale Riccardo Magi, Alemanno ha ammesso un passivo di oltre 147 milioni di euro. Senza considerare il rischio rappresentato dalle banche controparti dei derivati i cui investimenti possono essere «pericolosissimi». Così del resto si è espressa la Corte dei conti nella relazione in cui ha messo in guardia sull'utilizzo di quei prestiti per le spese correnti, che è vietato. Sulla vicenda c'è anche un'indagine della Procura. All'interrogazione dei radicali il sindaco ha risposto lo scorso 21 luglio riepilogando i dati, ma ribadendo che della questione, secondo lui, si deve occupare il commissario per il debito del Comune di Roma, Massimo Varazzani, uomo di Tremonti, incaricato anche di salvaguardare le partecipazioni del Comune di Parma, oberato di debiti.
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