Alemanno: «Rifiuti problema risolto nessuna emergenza»

Rifiuti per strada nel quadrante sud-est di Roma. Ieri nel tardo pomeriggio la situazione era migliorata, con qualche eccezione però al Pigneto, Centocelle e Prenestino. Il sindaco Gianni Alemanno avverte: «Non c'è nessuna emergenza rifiuti a Roma, è già tutto rientrato, c'è stato solo un ritardo di due tre-giorni dovuto a vertenze sindacali, ma nulla di strutturale». La pensa diversamente il commissario regionale del Pd, Vannino Chiti: «Alemanno fa bene a scusarsi con i romani: l'accumulo di rifiuti in alcune zone di Roma è vergognoso ed è diretta responsabilità di chi amministra la città e dell'Ama». Fra questi due estremi c'è la delicata trattativa con i sindacati in vista dell'incontro convocato per domani. Alemanno parlerà con i vertici regionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Con un nodo: i sindacati hanno posizioni distinte. Oggi invece il sindaco parlerà con Manlio Cerroni, a cui fa capo la discarica di Malagrotta.
All'origine di questo braccio di ferro che il sindaco definisce «vertenze sindacali», a cui si aggiunge il problema dell'impianto di pretrattamento di Rocca Cencia a scartamento ridotto, c'è uno scenario non facile da decifrare. Il 28 aprile l'azienda incontra tutti i sindacati. E qui le versioni divergono. Dall'Ama si sostiene di avere proposto la regolarizzazione di 300 precari (alcuni sono in azienda da 5-6 anni, circa il 10 per cento sono stati arruolati negli ultimi due anni). Dopo lo scandalo di Parentopoli, è importante trovare un accordo con tutti i sindacati. Ma la Cgil non firma e sostiene che la proposta era molto differente. «Non scherziamo - osserva Carlo Podda, segretario regionale Cgil funzione pubblica -. L'azienda ci ha proposto di assumere ex novo 300 interinali, vale a dire 300 nuovi contratti a tempo determinato. Sulla stabilizzazione siamo i primi ad essere d'accordo. A una infornata di 300 nuovi precari diciamo no. Bene, dopo sono successe cose strane. Non so se ci sia un collegamento causale o casuale ma alcuni operatori hanno iniziato una applicazione pignola del regolamento, un modo per rallentare il servizio. Come Cgil non lo condividiamo: se vogliamo fare una battaglia, la facciamo alla luce del sole».
Dalla Cisl ricostruzione differente. Maurizio Marozzi, segretario regionale di Fit Cisl: «Sono state le assemblee sindacali nei depositi a provocare i ritardi. Ora però sono terminate. Dall'azienda c'è stata l'indicazione di potenziare il servizio e noi abbiamo risposto responsabilmente. Ora attendiamo l'esito dell'incontro in Campidoglio con l'amministrazione comunale e Ama per trovare soluzioni concrete ai problemi del lavoratori». Ma cosa chiedono i sindacati? Mettendo da parte il tema contingente - i 300 precari - la partita è vasta. Claudio Di Berardino, segretario regionale della Cgil, chiede «che venga chiuso il ciclo dei rifiuti, serve un progetto complessivo per questa azienda». Per quanto riguarda i rifiuti si sta camminando su una fune sottile: tardala scelta della sede della discarica che consentirà di chiudere Malagrotta; ci sono ritardi per i termocombustori; la differenziata è lontana dal 60 per cento indicato nel piano dei rifiuti. Massimiliano Iervolino dei Radicali: «Qualcuno chieda ad Alemanno quanto di quel 24% di raccolta differenziata, da lui sempre rivendicato, viene trasformato in materie prime, seconde e compost e quanto invece finisce in discarica».
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