Via al toto-Colle Già "bruciati" molti papabili

Un totonomi vero e proprio ancora non c'è. Eppure sul prossimo presidente della Repubblica ogni giorno qualche nome nuovo c'è. Il successore di Giorgio Napolitano dovrà essere designato poco dopo l'insediamento del nuovo Governo, al più tardi ad aprile. L'ultima proposta in ordine di tempo l'ha avanzata Casini, che vedrebbe bene al Colle Romano Prodi. «lo non dico niente per la semplice ragione che ho altre preoccupazioni, in questo momento. Se vuole una mia previsione - ha detto Casini nel corso della Telefonata di Belpietro penso che certamente, fra tanti candidati o candidabili, Prodi qualche possibilità ce l'abbia». A proposito di Casini, bisogna anche dire che proprio il leader centrista è uno dei papabili per la carica. Chi poi l'avrebbe votato, è un altro discorso.
Quella da lui indicata è una possibilità certo non gradita al centrodestra e nemmeno a parte del centrosinistra. Ma i nomi cambiano come i giorni. E uno dei passatempi più graditi alla politica è fare ipotesi sul nuovo Capo dello Stato che Camera, Senato e delegati regionali dovranno decidere. Facile dunque comprendere come già tanti nomi circolino nei corridoi dei Palazzi.
C'è chi ha parlato di Massimo D'Alema, chi di Giuliano Amato, chi di Mario Draghi. Pur senza certezze, è quasi sicuro che dal cilindro prima o poi spunterà l'immancabile Gianni Letta, uomo ombra di Berlusconi e soprattutto uomo buono per tutte le stagioni. Il suo nome c'è sempre, sia che si tratti della candidatura alla presidenza della Repubblica sia che di quella del Consiglio. Era anche circolato il nome di Mario Monti: ma questo è accaduto quando era ancora (almeno nella forma) un presidente super partes, un tecnico come amava dire. Ma resta in piedi, seppure piccola, anche la possibilità che Napolitano succeda a sé stesso. Lui ha detto tempo fa di lasciare volentieri il testimone a un altro, però proprio il suo più grande ammiratore, l'attuale premier, ha avuto modo di affermare che vedrebbe bene una riconferma di Napolitano. Dal centrodestra, oltre a Letta -che dopo le vicende P3 ha perso qualche punto - potrebbe esserci Renato Schifani: ma difficilmente godrebbe di consensi a sinistra. Si era fatto persino il nome di Seppe Pisanu, subito tramontato. C'è stato un tempo, non troppo lontano, in cui è circolato con insistenza il nome del Cavaliere. Poi le cose sono andate in maniera diversa e lui è tornato a fare politica in prima persona.
Resta aperto, come sempre, il capitolo delle donne. C'è qualcuno che pensa a Rosi Bindi. Roberto Maroni più di una volta ha fatto il nome di Anna Finocchiaro. E poi resta un'altra evergreen: Emma Bottino. Saranno già 14 anni che il suo nome viene associato al Colle. Ma senza successo.
© 2013 La Padania. Tutti i diritti riservati
SU