Al Senato rincari del menu fino al mille per cento

Dalla Rassegna stampa

Dopo le polemiche delle scorse settimane al Senato i prezzi del ristorante riservato ai senatori - che era diventato un po' l'emblema dei costi della politica - si allineano a quelli di mercato, in una fascia medio alta. La decisione è stata presa ieri dal collegio dei questori di Palazzo Madama.

In linea con quanto annunciato nei giorni scorsi, prima con un'ordine del giorno votato all'inizio dell'estate e poi sulla scorta della sollecitazione del presidente del Senato Renato Schifani, i questori hanno fissato i nuovi prezzi, che coprono circa l'80% del costo del pasto.

Ecco le nuove "forchette" (dei prezzi), comunicate ufficialmente: per un primo si andrà dai 6 ai 24 euro, il secondo costerà dai 10 ai 24 euro, un antipasto dai 5 ai 15, un contorno sarà sui 5-6 euro. In alcuni casi, è stato calcolato, si tratta di rincari fino al mille per cento rispetto ai livelli precedenti. Aumenti in vista anche per la buvette e la mensa. Come ha spiegato il senatore Questore Angelo Maria Cicolani (Pdl), «potrebbe esserci un calo di affluenza, ma in realtà anche nei giorni ordinari il numero di senatori, funzionari e giornalisti che frequentano il ristorante è abbastanza contenuto rispetto al totale. Era una decisione dovuta, che abbiamo preso insieme e che sarà immediatamente operativa, a partire dalla prossima settimana con la ripresa dei lavori». Il Senato stima che in base a proiezioni effettuate la spesa complessiva a carico dell'amministrazione sarà ridotta di circa il 70%.

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