Al via la seconda marcia per la libertà

Andare in strada e manifestare per la libertà e farlo anche senza alcun appoggio politico: è questa la sfida alla base della seconda marcia internazionale per la libertà, organizzata dall’associazione "Società libera". L’evento, che prenderà avvio domani pomeriggio a Roma (ore 14) e che partirà da piazza Bocca della Verità snodandosi fino a piazza Navona, sarà capitanata da esponenti del popolo birmano, iraniano e tibetano: Ashin Kovida, monaco birmano, Mahmoud Hakamian, esponente della resistenza iraniana e Dechen Dolkar, rappresentante delle donne tibetane. "E’ un momento molto importante per noi e questa manifestazione inizialmente era anche un modo per metterci in discussione", ha spiegato Vincenzo Olita, presidente di Società Libera che l’anno prossimo vorrebbe avere la partecipazione degli uiguri, l’etnia turcofona e minoranza islamica che vive nel nord-ovest della Cina, protagonista questa estate di una violenta repressione da parte del governo cinese. Nel 2008, invece, avevano sfilato, l’uno a fianco all’altro, monaci buddisti e suore cattoliche. L’Associazione che - come sottolinea un comunicato - non è schierata a fianco di nessun attore della quotidianità politica, da tempo indirizza la sua attività verso iniziative tese ad esaltare la salvaguardia dei principio di Libertà intesa come diritto individuale e di autodeterminazione dei Popoli. Coerente con la sua concezione del Liberalismo, da interpretare essenzialmente come responsabilità individuale, promuove questa marcia silenziosa - conclude il comunicato - per amplificare l’impegno di chi, in varie parti del mondo, lotta per la libertà. "Gli unici che ci sono stati vicini, anche l’anno scorso, nell’organizzazione della manifestazione, sono stati i Radicali che da sempre sono sensibili al tema", ha detto ancora il presidente Olita, specificando comunque come il non avere appoggi politici non sia certo un problema. Insomma, la manifestazione si fa e basta così come da ormai sette anni l’associazione continua a premiare quanti, nel mondo, in tutti i campi professionali possibili, si impegnano per la libertà. Ecco quindi spiegato il perché del premio internazionale alla libertà, che diviso per sezioni (ricerca scientifica, giornalismo, cultura, arte, premio speciale) ha visto premiati personaggi come Ingrid Betancourt ed Edoardo Boncinelli. Convegni, seminari, mostre e attività editoriali (come l’annuale rapporto sul processo di liberalizzazione della società italiana) sono tra gli programmi dell’Associazione. ‘La società liberale, non è una prerogativa di alcun partito politico. E’ un obiettivo di significato più ampio, e più globale. E’ più importante riflettere su cosa una società liberale richiede piuttosto che costruire un nuovo liberalismo’, ha detto il direttore Olita, spiegando gli intenti di Società Libera.
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