Al lavoro per il Cavaliere!

Gli scaioliani sono contrari alle elezioni anticipate, i formigoniani vogliono un governo con l'attuale maggioranza allargata, i maroniani sono dell'avviso che si può votare a febbraio ma meglio sarebbe andare al voto in aprile. Ma del 2013. Contro le elezioni a breve, poi, sono a parole i finiani, i casiniani, i rutelliani. Lo sono anche i radicali, che però lo ripetono da sempre, la massa dei peones del Pdl che tiene famiglia e pensa al vitalizio di fine legislatura, i sudisti di Gianfranco Micciché ed i cattolici di "Avvenire" e "Famiglia Cristiana" che se non mettono la buona parola in favore dei loro cavoli non sono mai contenti.
Insomma, qui l'unico che dice apertamente di voler andare alle elezioni anticipate senza inciuci e governi tecnici o del presidente di sorta è Antonio Di Pietro. Il ché apre una diversa prospettiva alla crisi.
E se Berlusconi succedesse a se stesso con un bel Berlusconi-bis sostenuto per l'occasione dai malpancisti rassicurati e dai transfughi rientrati all'ovile?
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