Ai giornalisti: vi romperemo L'Ordine: volgare

L'attacco colpisce, soprattutto perché Umberto Bossi sceglie di sferrarlo all'inizio del suo discorso alla folla di militanti del Carroccio radunati nel pratone di Pontida, quasi a freddo: se la prende duramente con i giornalisti che scrivono «la Lega si è rotta», che sono convinti di spaccature e litigi al suo interno nonché di problemi insormontabili con i suoi alleati di governo. Li bolla come «lecchini», arriva a definirli più volte con parolacce e minaccia: «La Lega non è rotta, romperemo voi». Un affondo così violento da suggerire al presidente del Consiglio nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, di intervenire a stretto giro di posta: «L'onorevole Umberto Bossi ha sempre un linguaggio vivace. E quando è in difficoltà alza ancora di più i toni scadendo nella volgarità, come ha fatto a Pontida nei confronti della nostra categoria».
E ancora, con ironia: «Avrà fatto qualche eccezione o ha compreso quelli che erano sul palco vicino a lui? In ogni caso al raduno di Pontida c'era tanta gente e molto, moltissimo sole». Quello che secondo Iacopino potrebbe aver fatto male al Senatur fino a spingerlo a scagliarsi contro i giornalisti «schiavi di Roma» e colpevoli di «scrivere falsità».
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