Adesso ci spara addosso

Dalla Rassegna stampa

 
Non gli è bastato trasformare una caserma dei carabinieri in un bivacco di berberi. Il colonnello Gheddafi ha ora anche trasformato una motovedetta italiana con a bordo militari italiani in una mitragliera che spara contro un peschereccio italiano. Da farsa che era l'«amicizia italo-libica» rischia di trasformarsi in tragedia.
La sparatoria del Golfo della Sirte è la prova più lampante dell'incredibile pasticcio politico e diplomatico che il governo Berlusconi è riuscito a combinare con il Colonnello. Noi gli diamo tutto, persino duecento vergini da indottrinare sul Corano, e lui ci ricambia col piombo riaprendo un ricatto, stavolta sulla nostra flotta di pescherecci in nome di un diritto mare che non ha.
È così che accade nelle relazioni internazionali quando ci si genuflette e si perde la propria dignità da grande paese: il bandito di turno si prende la mano con tutto il braccio. Con l'aggiunta della beffa: perché usare le motovedette che noi abbiamo dato a tripoli al fine di fermare i clandestini al fine di fermare invece i nostri pescatori è la più crudele e offensiva delle beffe.
Pare che il comandante della guardia costiera libica sii sia scusato con Roma. Ma è il governo italiano che dovrebbe scusarsi con gli italiani per aver inflitto al paese questa umiliazione. Non avrà il coraggio di farlo.

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