Accuse e ricorsi Le elezioni iniziano in rissa: Grillini contro tutti, Forza Italia e Ncd ai ferri corti

Dalla Rassegna stampa

Sembra una maledizione: la giunta regionale esce di scena, travolta dai ricorsi, e i ricorsi, più o meno plausibili, incombono anche sull’orizzonte della nuova legislatura. L’evanescenza dei programmi fa il paio con la volontà di azzoppare gli avversari prima del voto, appellandosi ai giudici.

L’incubo dei ricorsi
Ieri Davide Bono, candidato del Movimento 5 Stelle, ha presentato al Tar i ricorsi contro i verbali di accettazione della lista Ncd-Udc e delle liste provinciali Moderati per Chiamparino, Altro Piemonte a Sinistra, Verdi Verdi-Pichetto, Forza Italia per Pichetto, Destre Unite per Pichetto. Il collegamento ad una lista elettorale per ottenere l’esenzione dalla raccolta firme non è un atto improrogabile e urgente di cui deve farsi carico il Consiglio uscente: così il M5S.
Da che pulpito, replica Gilberto Pichetto, affiancato da Gianna Gancia, Claudia Porchietto e Daniela Ruffino, convinto che Bono abbia violato la legge regionale del 2009 utilizzando l’apparentamento con il gruppo parlamentare pentastellato sia per la lista al proporzionale che al listino: «Non sono tipo da presentare ricorsi ma, stante questa irregolarità, prendo atto che c’è un candidato in meno». Trattasi di Bono, al quale il candidato di Forza Italia e Lega, gigioneggiando, ventila un posto in giunta: «E’ una brava persona. Preciso com’è, lo vedrei bene come assessore al Bilancio». «Pichetto non sa cosa dice - lo smentisce Igor Boni, candidato radicale nella lista del Pd -. L’attacco al M5S è ridicolo quanto quello dei grillini a Pd e Chiamparino».

Fuoco incrociato
Mentre la Gancia, pur candidata in Regione, scandisce come parola d’ordine «meno Regione, meno Stato, meno spese». C’è lo spazio per un breve autodafè - «la Lega è in difficoltà, non bisogna minimizzare gli errori» - ma «non si può parlare per mesi delle mutande di Cota tralasciando il debito lasciato da Bresso o il ruolo di Chiamparino in Compagnia di San Paolo». Porchietto lancia un affondo al Ncd. L’occasione sono le dimissioni dalla giunta, poi superate, di Coppola e Sacchetto: «Se si voleva dare un segnale di discontinuità si poteva farlo a metà mandato, quando ci fu un rimpasto». «L’Ncd è la stampella di Chiamparino - si inserisce a Gancia -. Come per il Governo, non mollano le poltrone». Concetto ribadito durante la conferenza stampa con Roberto Cota e Gianluca Buonanno, durissimo verso Bresso. «La Lega non presenterà ricorsi contro altre liste - precisano Allasia e Carossa -: si vince con il consenso elettorale».
La Federazione dei Verdi chiede un milione di risarcimento ai Verdi Verdi di Maurizio Lupi. Bonelli: «La lista ha utilizzato indebitamente il termine Verdi». «Falso - replica Lupi -, ci siamo da sempre». Nella baraonda si inserisce Guido Crosetto, candidato di Fdi: «Apprendo che in Piemonte nessuno dei candidati, da Pichetto a Costa, allo stesso Bono, è riuscito a presentare regolarmente le liste. Correrò da solo contro Chiamparino».

Tutti contro tutti
Il Nuovo Centrodestra prende le distanze da Forza Italia. «Si domandi perchè a livello nazionale ha perso un milione di voti - attacca il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, ieri a Torino per lanciare Enrico Costa -. Noi stampella del Pd? Se perdiamo andremo all’opposizione. Intanto dobbiamo vincere le elezioni, credo potranno esserci novità». «Lavoriamo a un programma che sia dimostrabile - gli fa eco Costa -. Chi dice che in questi quattro anni è stato fatto tutto bene, sbaglia. La Regione ha una struttura elefantiaca e una pletora di attività, una sorta di Iri. Bisogna ripartire da qui».

 

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