Abortirai con dolore

Fiumi di parole, ieri, da parte di istituzioni e forze politiche, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. è mancato ancora, però, l’atto ufficiale, in attesa da settimane e cioè la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’autorizzazione alla commercializzazione della pillola abortiva Ru486, secondo quanto deliberato il 30 luglio dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Sono passati 700 giorni da quando, l’Agenzia europea del farmaco ha autorizzato la Ru486. Ogni Paese, a questo punto, non deve iniziare da capo un nuovo iter autorizzativo ma avviare una semplice procedura di mutuo riconoscimento, che normalmente richiede novanta giorni, come ricorda la senatrice Donatella Poretti (Radicali- Pd). Invece, di giorni ne sono passati 700. Dalla commissione Sanità del Senato, al termine di una commissione d’indagine, la maggioranza ha scelto proprio la Giornata contro la violenza sulle donne, per chiedere di sospendere la procedura di autorizzazione. La motivazione è quella di tutelare la salute delle donne e valutare la compatibilità della Ru486 con la legge 194. Nobili motivazioni, per un Paese che da mesi discute di puttane, pur usando altri termini politicamente più corretti, non per scelta sua ma perché cariche istituzionali bipartisan l’hanno costretto a farlo. Una manna dal cielo, per il Vaticano, pronto a concedere il cristiano perdono, purché ci siano atti di contrizione, pentimento e penitenza. Quattro Pater, Ave e Gloria? Non basta. Personalmente, credo di essere ancora scomunicato d’ufficio: negli anni 70, assieme al Cisa di Adele Faccio, Emma Bonino e al Partito radicale aiutai donne che non conoscevo ad abortire. Non sono pentito come, purtroppo, non lo sono coloro che si opponevano alla legalizzazione dell’aborto, negando la scienza e annullando l’identità delle donne per meglio condannarle a sofferenze e umiliazioni con le pratiche orrende dell’aborto clandestino di massa. Adesso, ci risiamo. Altro che tutelare le donne. Lo scopo di questa resistenza benedetta alla Ru486 è sempre quello di condannare le donne alla sofferenza. Cattivi maestri abitano il Vaticano, che creano il brodo di cultura della violenza e della sopraffazione quotidiana sulle donne, che genera comportamenti istituzionali come quello del sindaco di Montalto di Castro, che paga la difesa di otto violentatori di una quindicenne. E ora ecco centinaia di parlamentari genuflessi contro la Ru486, per tutelare la salute delle donne, sussurrando: “Abortirai con dolore”.
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