Rasero risponde a Grizzanti su centro commerciale al Torrazzo

L' Assesore Rasero risponde a Grizzanti in merito al progetto di nuovo centro commerciale al Torrazzo in un articolo de la Gazzetta d'Asti.
Nei giorni scorsi si è fatto un gran parlare del possibile insediamento di un nuovo centro commerciale in località Torrazzo, un progetto imponente (oltre 30.000 metri quadri di superficie coperta) che dovrebbe includere, stando alle indiscrezioni, anche un supermercato della catena comasca “Bennet”.
La proposta, presentata in seguito al bando 2009 (i cui termini per le richieste di approfondimenti sono scaduti nei giorni scorsi), è solo una delle quattordici depositate in Comune nell’ambito dei grandi insediamenti commerciali e, ad oggi, i contatti tra la competente Circoscrizione San Marzanotto/Valle Tanaro e i rappresentati del Bennet sono ancora in una fase preliminare.
Il primo nodo da sciogliere è quello legato all’acquisto degli appezzamenti terrieri, in mano alla famiglia Fassio, poi toccherà sondare il parere della popolazione in merito all’ipotesi.
L’assessore all’economia, Maurizio Rasero, fa sapere di non aver ricevuto ancora contatti diretti dal Bennet, precisando: «Ogni soggetto è libero di proporre la propria domanda ma sta al Comune deciderne la validità”.
Le dichiarazioni di Rasero smorzano i toni di un dibattito acceso, con il Comune messo sotto “processo” da più parti.
Ad esempio, Mauro Ardissone, presidente della Confesercenti, ha posto pochi giorni fa alcuni interrogativi: «Non esiste già a circa tre km il Centro Commerciale “I Bricchi”? Non ci bastano due Esselunga, Pam, Unes, Famila, Coop, Penny, Lidl, Gulliver ecc. oltre quelli probabili all’Ortofrutticolo?».
Accuse rincarate da Salvatore Grizzanti, tesoriere dell’Associazione Radicale “Adelaide Aglietta” e membro del Comitato nazionale di Radicali italiani:«Finalmente abbiamo capito a cosa servirà la Tangenziale Sud-Ovest, sarà la via del bricolage, infatti in pochi minuti potremmo passare dall’OBI al futuro centro del Torrazzo per poi sfrecciare veloci verso Self e Brico: gireremo attorno alla città così concentrati sul quel tubo che perde sotto il lavabo della cucina non accorgendoci neanche del grande vuoto che abbiamo lasciato in quello che una volta era il centro della nostra città, dove addirittura i ragazzi si trovavano per fare quattro passi, invece che andare al Borgo…»
Grizzanti avanza anche una proposta: «Vogliamo fare un altro centro commerciale? Vogliamo che serva per rilanciare la città? Bene! Allora facciamolo in centro! I posti di lavoro che potrà creare un eventuale maxicomplesso al Torrazzo non valgono il danno che subirà il territorio e poi siamo sicuri che non saranno solamente posti che si spostano dalla città, dove i negozi chiudono, in periferia? Si propone la tangenziale per snellire il traffico in corso Savona e poi si costruiscono centri commerciali al termine dello stesso?» Illazioni pesanti che l’assessore Rasero liquida con una battuta: «La TSO andrà avanti comunque, indipendentemente dai rospi o dai radicali». E in merito alla proposta di aprire un centro commerciale in centro, Rasero pungente ricorda che il padre dello stesso Grizzanti gestisce il Bar “Novecento” di via Ospedale 14 e quindi sarebbe solo un suo interesse che un nuovo complesso di mercato andasse a insediarsi nelle vicinanze.
Polemiche a parte, un dato di fatto è inappuntabile: la desertificazione delle attività commerciali dal centro cittadino verso le zone periferiche della città è in crescente aumento e lo spostamento del “Mc Donald’s” dalla sede di piazza Alfieri a Corso Alessandria 330 (dove è sorto anche il nuovo punto vendita della nota catena di prodotti per la casa, Chateau d’Ax) è la riprova.
Anche il piccolo commercio risente degli effetti della crisi, con oltre cinquemila posti di lavoro persi nel 2009 e circa duecento negozi sfitti nel solo Piemonte.
Il pericolo paventato da molti è che ai rischi di chiusura legati alla negativa contingenza economica si aggiunga la minaccia della proliferazione incontrollata di centri commerciali sul nostro territorio: a farne le spese, ovviamente, i piccoli rivenditori e i supermercati di quartiere, come accaduto pochi mesi fa con la chiusura del “Di x Di” in Corso Venezia e del punto vendita “Ok Market” in via Buozzi.
Fabio Ruffinengo
Fonte: http://radicaliasti.blogspot.com/2010/07/rasero-risponde-grizzanti-su-centro.html
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