Vaticano e Partitocrazia, serve una nuova Porta Pia

Per la prima volta nella storia, un Segretario di Stato Vaticano, ha partecipato alle celebrazioni della presa di Roma. Il cardinale Tarcisio Bertone, braccio destro di Papa Ratzinger, questo XX settembre si è recato a Porta Pia per ricordare i 140 anni della presa di Porta Pia. Un segnale della "ritrovata libertà del pastore della chiesa universale (...) un riconoscimento dell'indiscussa verità di Roma capitale d'Italia, anche come sede del successore di Pietro" ha dichiarato Segretario di Stato Vaticano nella sua "preghiera", unico intervento che i cittadini presenti hanno potuto ascoltare. Bertone ha ricordato Pio IX, il Pontefice in carica all'epoca della Breccia di Porta Pia, i bersaglieri e gli zuavi pontifici caduti in occasione della Breccia, e ha parlato di riconciliazione.

Una delegazione di Radicali, guidata dal segretario Mario Staderini, ha assistito in silenzio sino al completamento del programma ufficiale. Mentre assisteva alle celebrazioni, senza che nulla fosse accaduto, Staderini e Pier Paolo Segneri, militante radicale, sono stati fermati e identificati dagli agenti della Digos che non hanno fornito alcuna spiegazione a riguardo.

Solo dopo, al termine del programma previsto, rivolto al Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Bertone, che lo stava ascoltando, Sergio Rovasio, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, ha mostrato, per fargliene dono, il libro di Ernesto Rossi, “Il Sillabo e dopo” , che gli è stato immediatamente sequestrato dalle forze dell’ordine, mentre gli altri Radicali, tra cui il responsabile di Radioradicale.it Diego Galli, scandivano la frase “Vaticano e Partitocrazia, serve una nuova Porta Pia”. Gli agenti presenti hanno circondato i Radicali, dopo averli fermati, li hanno identificati.
Così si è conclusa la 2 giorni di mobilitazione Radicale in difesa del valore epocale che nella storia europea ha avuto il 20 settembre 1870, data della Breccia di Porta Pia e della liberazione di Roma dal potere pontificio.
Il giorno prima, sempre a Porta Pia, i Radicali erano scesi in piazza con decine di associazioni a fronte delle tentazioni revisioniste portate avanti dalle autorità “ufficiali”. Una manifestazione partecipata quanto censurata dall'intera informazione italiana, al contrario di quanto è avvenuto alla celebrazione ufficiale italo-vaticana dove erano presenti più giornalisti che cittadini.

 

La manifestazione è stata preceduta da un "Tour della laicità", con i Radicali che hanno ricordato i luoghi storici del Risorgimento e della laicità girando per Roma su un bus a due piani tappezzati ai lati con le scritte "No Vatican No taleban" e "contro ogni fondamentalismo, per la libertà". Il bus è passato in piazza San Pietro ed ha fatto un blitz in piazza Venezia proprio mentre il Sindaco Alemanno stava per accogliere i bersaglieri.

 

Il sillabo e dopoErnesto Rossi. IL SILLABO E DOPO

E' un libro anticlericale. Lo hanno scritto otto pontefici: Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI.
Queste parole Ernesto Rossi scriveva l’8 dicembre del 1964, in premessa del suo libro “Il sillabo e dopo”.
«Io appartengo alla sparutissima schiera di coloro che credono ancora sia dovere di ogni uomo civile prendere la difesa dello Stato laico contro le ingerenze della Chiesa in Parlamento, nella scuola, nella pubblica amministrazione, e riten- gono che quest’obiettivo sia, nel nostro paese, più importante di qualsiasi altro – politico, giuridico o economico – in quanto il suo con- seguimento costituirebbe la premessa indispen- sabile per qualsiasi seria riforma di struttura: io sono, cioè, sulle posizioni di quello che la maggior parte degli esponenti della nostra sinistra democratica oggi definisce “vieto anticlericalismo” e “pregiudizio piccolo-borghese”».

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