Referendum 2013: Cambiamo Noi!
Sabato 1° giugno a partire dalle 9:30 sino alle 18 ha avuto luogo presso la Sala Capranichetta, in piazza Montecitorio a Roma, la prima Assemblea referendaria della campagna "Cambiamo noi!". Sono stati presentati in questa occasione sei referendum nazionali promossi da Radicali Italiani. Dal 7 giugno prossimo si darà il via alla raccolta firme. Guarda le foto su Facebook» Guarda il video dell'assemblea»
Moltissimi gli ospiti e gli interventi, tra i quali quello del Ministro degli Esteri Emma Bonino, del segretario del PSI Riccardo Nencini, del segretario e del tesoriere di Radicali italiani Mario Staderini e Michele De Lucia, del presidente della Commissione parlamentare diritti umani Luigi Manconi, dei deputati Sandro Gozi, Khalid Chaouki, Oreste Pastorelli e Antonio Borghesi, del leader radicale Marco Pannella e dei radicali Rita Bernardini, Gianfranco Spadaccia, Roberto Cicciomessere, Alessandro Massari, Rodolfo Viviani e Fabrizio Pilotto, di Marco Furfaro della segreteria nazionale di SEL, del responsabile immigrazione CGIL Pietro Soldini, del responsabile del coordinamento Immigrati Flai Jean Renè Bilongo, di Mercedes Frias di “Prendiamo la parola”, Gabriella Guido di LasciateCientrare, di Jean Leonard Touadì, Ilaria Cucchi, Tiberio Timperi, Claudio Martelli, di Filomena Gallo e Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, del Presidente della Camera penale di Napoli Domenico Ciluzzi, di Alessandro Gerardi della Lega per il divorzio breve, del segretario dell’Uaar Raffaele Carcano, del Presidente dell’Alleanza evangelica Giacomo Ciccone, dei rappresentanti di Antigone e Forum Droghe, il vicedirettore dell’Istituto Bruno Leoni Serena Sileoni, di Giannetto Gassani dell'Associazione matrimonialisti, di Isabella Peretti del Coordinamento donne contro il razzismo e il sessismo, del coordinatore del Forum Integrazione di SEL Pape Diaw, della professoressa di Etnologia e di Antropologia Annamaria Rivera, del responsabile nazionale Legalità e diritti civili del Psi Luigi Iorio, del presidente della FeNBi Fabio Nestola, del segretario generale del Movimento degli Africani in Italia Yacouba Dabré e della presidente dell'Associazione Nazionale Nonni Genitori di Padri Separati Maria Bisegna.
Il pacchetto referendario, definito al termine di una impegnativa fase di preparazione e discussione, riguarda questioni sociali urgenti e da troppo tempo ignorate dall'agenda politica nazionale:
- Divorzio breve
Per eliminare l’obbligo dei 3 anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio.
Vogliamo che si diminuisca il carico sociale e giudiziario che grava sui cittadini e sui tribunali in termini di costi e durata dei procedimenti. Il referendum elimina i tre anni di separazione obbligatoria prima di chiedere divorzio, la cui domanda potrebbe essere fatta contestualmente alla separazione Effetti: riduzione del carico giudiziario e sociale connesso alla durata dei procedimenti di divorzio. - Immigrazione
Per abrogare il reato di clandestinità e per eliminare le norme che incidono sulla clandestinazzazione e precarizzazione dei lavoratori migranti.
Con il primo quesito vogliamo cancellare la norma che introduce un reato su una condizione anziché su una condotta. Mentre con il secondo quesito si vogliono abrogare quelle norme che costringono centinaia di migliaia di migranti al ricatto continuo dei datori di lavoro (creando lavoro nero, microcriminalità e l’effetto di “concorrenza sleale” con i lavoratori italiani). La regolarizzazione di almeno 500 mila lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno già attivi in Italia porterebbe nelle casse dello Stato tre miliardi di euro ogni anno di sole tasse. - Droghe
Niente carcere per i fatti di lieve entità.
A causa di convenzioni internazionali stipulate dall’Italia è attualmente impossibile la legalizzazione delle droghe leggere, ma con questo quesito vogliamo eliminare per tutte le violazioni che riguardano fatti di lieve entità (ad es. coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantità medie, condotte border line tra consumo e piccolo spaccio) la pena detentiva, mentre rimarrebbe la sanzione penale pecuniaria della multa. - Finanziamento partiti
Per abolire il finanziamento pubblico dei partiti e i rimborsi elettorali truffaldini. Per mettere al centro la persona e non i partiti
Vogliamo che i partiti siano finanziati per la forza delle loro idee, e non in forza del loro potere. Il testo interviene sulla legge n. 96 del luglio 2012 che ha creato un fondo unico per finanziamento pubblico e rimborso spese elettorali (70% del totale) e un altro per il cofinanziamento dello Stato in aggiunta alle donazione private (30%). L’abrogazione riguarda l’intero meccanismo istituito dalla nuova legge e quindi di tutti e tre le tipologie di contributi. Si mantiene invece la disposizione che riguarda le detrazioni per le erogazioni liberali. Rimangono anche le norme relative a uso di locali per attività politiche, quelle sulla trasparenza dei finanziamenti privati, sull’anagrafe patrimoniale dei tesorieri, sui limiti massimi spese elettorali per elezioni comunali e europee. - 8xmille
Per lasciare allo Stato le quote di chi non esprime una scelta e restituire l’effettiva libertà di scelta ai cittadini.
Vogliamo che la quota relativa alle scelte non espresse sull’8xMille (attualmente più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno, ridistribuita alle confessioni religiose) rimanga in capo al bilancio generale dello Stato. Viene abrogata la disposizione che prevede che anche l’8x1000 di chi non esprime alcuna indicazione venga ripartito tra le confessioni religiose. Non si arrecherebbe alcun danno alle attività caritatevoli, visto che il fondo 8x1000 si è moltiplicato per cinque negli ultimi 20 anni, arrivando alla cifra record di un miliardo e cento milioni di euro l’anno!
Cambiamo noi è una campagna referendaria che intende sbloccare la politica e attivare i cittadini. Perchè mentre il Parlamento è paralizzato, noi ci muoviamo praticando e attivando la vita democratica del Paese: per dare nuova vitalità agli strumenti di partecipazione popolare e ripristinare la legalità costituzionale.
Servono complessivamente almeno 500.000 firme da depositare entro 3 mesi in Cassazione, ma gli ostacoli da superare sono molti: dalla difficoltà di reperire gli autenticatori per le firme all'impossibilità di informare gli italiani attraverso radio e televisioni. Per superarli e far fronte alle urgenti spese da sostenere abbiamo bisogno del tuo impegno: della tua iscrizione, se non hai ancora preso la tessera di Radicali italiani per il 2013; di un tuo aumento quota, se sei già iscritto; o, semplicemente, di un tuo contributo libero, quanto puoi, quanto vuoi, quanto stimi che possa valere questa battaglia per i diritti e le libertà.
Puoi contribuire in pochi istanti, iscrivendoti o donando on line: oggi l'apporto che puoi dare, decidendo di essere protagonista di questa campagna, non è semplicemente necessario, ma indispensabile per andare avanti e farcela.
Il video dell'Assemblea del 1 giugno
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