Iniziative nonviolente radicali di sciopero della fame e della sete

sciopero della fameAderisci e sostieni le iniziative nonviolente»

La deputata radicale Rita Bernardini e la segretaria dell’associazione radicale Il Detenuto Ignoto Irene Testa hanno iniziato mercoledì 24 ottobre uno sciopero della fame che alterneranno allo sciopero della sete per ribadire la necessità di un provvedimento di amnistia, per porre subito fine all’illegalità in cui versa la giustizia italiana e la sua appendice carceraria.

Sono in corso anche altre iniziative nonviolente radicali:

  • Maurizio Turco, deputato Radicale, è in sciopero della fame dal 18 settembre. Iniziativa volta ad informare i decisori politici, i legislatori, che quanto stanno facendo riguardo la legge elettorale va contro i pronunciamenti del Consiglio d'Europa sul consolidamento della democrazia in particolare: quello di non procedere a meno di un anno dal voto dal modificare il sistema di voto. Leggi e approfondisci»
  • Diego Sabatinelli, Segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve, dalla mezzanotte di venerdì 26 ottobre è in sciopero della fame affinché venga inserita all’o.d.g. dei lavori della Camera la riforma per il cosiddetto divorzio breve, dopo essere stata depennata senza alcun motivo. Sostieni l'iniziativa cliccando qui»
  • La deputata Radicale, Maria Antonietta Farina Coscioni, è in sciopero della fame dalla mezzanotte di sabato 27 ottobre, contro il mancato aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e del Nomenclatore - il tariffario che inserisca nel Servizio Sanitario Nazionale i moderni dispositivi d'aiuto, indispensabili per l'espressione e la comunicazione. Approfondisci leggendo l'articolo su Repubblica»

L'iniziativa nonviolenta di Bernardini e Testa proseguirà a oltranza, in risposta alla “resa dallo Stato” di fronte alla bancarotta del sistema giustizia e alla mancanza di Stato di diritto cui si assiste quotidianamente in quelle moderne catacombe che sono diventate le prigioni italiane: “per non doverci sentire come quando c'era chi non voleva vedere i campi di sterminio e girava la testa dall'altra parte”, come afferma Marco Pannella e come ha ricordato ieri in Aula la deputata radicale durante il dibattito sul ddl delega in materia detenzione domiciliare, messa alla prova e irreperibili. Un provvedimento che non sarà in grado di rispondere in nessun modo “al persistente stato di violazione della nostra Costituzione, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, della Dichiarazione universale ONU dei diritti umani” che vede il nostro Paese condannato da anni in sede europea. Leggi il comunicato del 14esimo giorno di sciopero»

Il ddl, così formulato, invece di “salvare” le carceri rischia infatti di salvare la loro illegalità. Per questa ragione Rita Bernardini e Irene Testa hanno deciso di intraprendere un’azione nonviolenta dura e ferma come forma di dialogo nei riguardi dello Stato e delle sue istituzioni. E anche nei confronti del Presidente della Repubblica, garante supremo della Costituzione, che ha denunciato la violazione della Carta, ma non ha poi ritenuto di inviare un messaggio al Parlamento o convocarlo in seduta straordinaria.

L’amnistia, per la quale Marco Pannella e i Radicali si battono da tempo al fianco della comunità penitenziaria umiliata e sofferente, si conferma il solo strumento in grado di ripristinare legalità e Stato di diritto: una necessità che “si impone per affrontare il problema del sovraffollamento nelle carceri e anche per superare le condizioni ambientali spesso insostenibili”, come ha dichiarato ai microfoni di Radio Radicale anche il sottosegretario e portavoce della CEI Monsignor Domenico Pompili.

Guarda tutte le adesioni pervenute online»

Aderisci e sostieni le iniziative nonviolente, completando il modulo a questo link



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