Referendum: Vince la partecipazione

risultati referendari

Referendum forte e chiaro. 

Vincono i SI malgrado tutto, ma soprattutto vince la voglia del popolo italiano di riappropriarsi del diritto di decidere su questioni che lo riguardano da vicino. Proprio quando l'intero arsenale antireferendario era stato sfoderato: dalle leggi-moratoria per svuotare il referendum di significato, alla cancellazione della campagna referendaria dal palinsesto della pubblica informazione, fino alla trappola del voto all'estero.

Dopo 16 anni il quorum è stato di nuovo raggiunto a livello nazionale: 26 milioni 800 mila italiani hanno votato, praticamente il 57% degli aventi diritto. E tra questi il 95% circa ha deciso il suo SI su tutti e 4 i quesiti. Emma Bonino l'ha definita «la miglior risposta a chi aveva dato l'istituto referendario per clinicamente morto in questo paese» e Marco Pannella ha esortato a rimanere in guardia: d'altronde il regime partitocratico ha già tradito più volte la volontà popolare.

L'auspicio lanciato da Mario Staderini è che questo risultato possa aprire una nuova stagione politica: «Ci riteniamo con sempre maggiore decisione gli interpreti più adeguati di questa radicale e profonda volontà di cambiamento e ci auguriamo che dalle file dell'opposizione come da quelle della maggioranza altri ci raggiungano in questa urgenza democratica e riformatrice».

Eppur SI muove ;)

Il segnale forte e chiaro che ha lanciato l'esito referendario si è espresso anche a livello locale con i 5 quesiti di Milano. I cinque referendum sull’ambiente promossi dal comitato Milanosìmuove hanno incassato quasi un plebiscito: Verde (95,56%), Expo (95,51%), Risparmio energetico (95,29%), Navigli (94,32 %), mentre quello sull'Ecopass si è fermato al 79,13%. Marco Cappato, eletto radicale al comune di Milano nelle ultime elezioni amministrative, è tra i fondatori e coordinatori del comitato promotore, che ha espresso la sua soddisfazione in conferenza stampa subito dopo aver appreso gli entusiasmanti risultati.

Audio della conferenza stampa di MilanoSìmuove

Boicottaggio a Gorizia sui referendum locali

In questo quadro positivo di partecipazione referendaria ancora più sconcertante appare il caso di Gorizia. La consultazione comunale si è svolta parallelamente a quella nazionale, ma con orari ridotti. I seggi della consultazione locale erano 17, allestiti in locali differenti dai 55 in cui si è votato per i quesiti nazionali, per decisione del Comune. Erano tre le finalità del comitato promotore: l’abolizione del quorum per i referendum consultivi comunali, una diversa composizione del Comitato dei garanti e l’istituzione della «Delibera di iniziativa popolare». Il presidente del comitato, Pietro Pipi ha espressamente denunciato il boicottaggio: «A Milano – ha detto  – un decreto del sindaco Moratti ha permesso di ampliare a lunedì il voto per i referendum comunali. A Gorizia invece il sindaco Ettore Romoli si è nascosto dietro un’indicazione della Prefettura, spacciandola per obbligo». Ascolta l'intervista su Radio Radicale>>

Pannella sui risultati referendari a RaiNews 24



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