Azione popolare in Veneto: Radicali al posto dei Sindaci!
Ogni elettore ha diritto a sostituirsi al proprio Comune o Provincia di fronte alle giurisdizioni amministrative (TAR, Consiglio di Stato), nel caso questi non si curassero di tutelare i propri interessi. Questa è l'Azione Popolare: la partecipazione dei cittadini allo sviluppo della vita democratica, la salvaguardia dei propri diritti di cittadini. Nel caso che l'azione legale abbia successo gli effetti favorevoli ricadono sull'intera collettività, in caso contrario le spese rimangono a carico del singolo che la ha promossa.
Questo sta accadendo in Veneto, dove l'ex Assessore Regionale all'Ambiente, Giancarlo Conta, è stato accusato di omissione in atti d'ufficio, ovvero di non aver fatto ciò che avrebbe dovuto fare per la salute dei cittadini veneti e la salvaguardia dell'ambiente.
la rassegna stampa
La Procura di Venezia infatti ha avviato un procedimento penale contro Conta perché, durante tutta la durata della sua carica (dal 2005 alla primavera del 2010), non avrebbe preso alcun provvedimento per arginare l'emergenza smog in atto nella regione, consentendo sistematicamente il superamento dei limiti annuali di concentrazione delle polveri sottili (Pm 10).
Il danno alla salute dei cittadini e all'ambiente che ne è derivato avrebbe dovuto convincere Comuni e Province venete a costituirsi parte civile nella causa contro l'ex assessore, tuttavia gli enti locali si sono defilati e tardano a tutelare i propri interessi. Noi Radicali dunque siamo intervenuti in difesa di abitanti e ambiente, facendo valere il diritto dei cittadini a difendere i propri interessi contro le gravissime omissioni di Conta. Siamo ricorsi appunto ad un'azione popolare, così definita dal Testo Unico degli Enti locali.
L'ordinanza del Giudice di Venezia Roberta Marchiori ha stabilito la legittimità della costituzione dei cittadini in sostituzione di Comuni capoluogo e Province del Veneto ritenendo che, in astratto, questi enti possano aver subito un danno a causa della condotta contestata all'assessore regionale. Ha ammesso anche la costituzione di Legambiente e WWF, rigettando invece quella dell'Aduc. Nella prossima udienza del 12 aprile gli enti locali saranno chiamati direttamente a dichiarare se intendono o meno costituirsi parte civile. Se lo facessero decadrebbe la necessità dell'azione popolare, perchè finalmente essi starebbero tutelando se stessi, il proprio territorio e i propri cittadini.
Azione popolare a Venezia: i cittadini radicali ammessi al processo
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