Partecipate, il Comune ha aumentato i manager
NAPOLI — Dovevano diminuire. L’ex assessore Realfonzo aveva promesso una cura dimagrante per i cda delle società Partecipate. Meno consiglieri e più amministratori unici», aveva detto. Invece il Comune di Napoli, rispetto al 2009, ha nominato più manager nei consigli di amministrazione delle 18 società miste: da 54 componenti complessivi del 2009 si è passati a 57 nel 2010. Tre in più. Appena insediatosi a Palazzo San Giacomo, dunque, l’assessore alle Risorse strategiche, Michele Saggese (che ha preso il posto di Realfonzo), ha buttato giù un’autentica ondata di nomine (ha indicato pure più di trenta revisori dei conti), che scadranno tra tre anni, consegnando di fatto al sindaco che verrà dopo la Iervolino un «apparato» intoccabile. Almeno — codice civile alla mano— per un triennio.
Ovviamente, c’è molto Pd emolta Sinistra e Libertà nei cda, ma non mancano neppure esponenti vicini al Pdl o comunque all’area moderata. Incarichi ed emolumenti sono riportati sul sito del Comune di Napoli (www.comune.napoli.it) ai sensi dall’articolo 1, comma 735, della Legge 296/2006 sulla trasparenza. E le sorprese non mancano. Inoltre, anche se sul filo dell’euro, i vari cda aggiornati al primo settembre del 2010, rischierebbero di costare qualcosa in più rispetto al 2009, quando tutti assieme costavano un milione e 620 mila euro. Il condizionale, certo, è d’obbligo. Perché nell’elenco pubblicato dal Comune di Napoli non sono ancora riportati gli emolumenti del presidente della Mostra d’Oltremare, Nando Morra, e del consigliere di amministrazione di nomina comunale, Roberto Cappabianca. E mancano pure gli emolumenti del cda di Sirena. Quindi non si sa quanto percepiranno. Si sa però quanto percepivano i consiglieri della Mostra e di Sirena lo scorso anno: parliamo complessivamente di 141.646,27 euro in più che, sommati al milione e 540 mila euro attuali, fanno più di un milione e 680 mila. Con 60 mila euro lordi annui Isidoro Orabona, amministratore delegato di Napoli Sociale, è il manager che guadagna di più. Batte di poco i vari Riccardo Marone (Bagnolifutura), Claudio Cicatiello (Asìa), Maurizio Barracco (Arin), Francesco Manna (Napoli Servizi) fermi a 58.956,66 euro annui. E non mancano le curiosità tra i nomi tutti molto noti: nel cda di Nausicaa siede ad esempio Renato Vuosi, ex capo dell’ufficio gip di Napoli, ora in pensione. Maria Grazia Falciatore, ex capo di Gabinetto dell’allora governatore Bassolino, sta invece all’Arin. Ci sono anche due ex assessori comunali: Riccardo Marone, ex vicesindaco e parlamentare, che presiede la Bagnolifutura; e Bruno Terracciano, ex assessore al Personale, passato dal cda del’Anm a quello dell’Elpis. Esce dal cda di Napoli Servizi (ma rimane direttore generale) Giuseppe Balzamo, pure lui ex assessore comunale al Patrimonio con Iervolino. Mentre Roberto Cappabianca, assessore al Bilancio con Bassolino sindaco, ha trovato spazio nel cda della Mostra d’Oltremare. C’è anche un ex parlamentare di Rifondazione, Giuseppe De Cristofaro, nel cda dell’Arin; e un ex consigliere comunale Ds, il penalista Ugo Raja, al Caan ma che percepisce solo un gettone presenza. Caan nel quale, presidente e amministratore delegato, Alfredo Gaetani e Eugenio Maria Chiodo, percepiscono anche un gettone presenza di 230 euro lordi per la partecipazione ai cda e ai comitati esecutivi, oltre ai 41.300 di compenso annuo (anche se i dati, in questo caso, sono aggiornati al febbraio scorso). Non mancano poi ex assessori alla Provincia, come Stamati, che è in Asìa; Asìa che è presieduta dall’ex presidente del Ctp, Claudio Cicatiello. Ma c’è anche chi, da un anno all’altro, s’è visto decurtare lo stipendio: è Antonio Simeone, presidente dell’Anm, che guadagnerà nel 2010 5.900 euro in meno. Ma è un caso isolato.
CondividiFonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=2477
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