Nasce il Comitato per la salute della donna

E’ nato ieri a Salerno il Comitato “per la salute della donna”, promosso su iniziativa di Manuela Zambrano (Radicali Italiani), Tiziana Aiello (Sinistra, ecologia e libertà), Loredana Marino (Federazione della sinistra), Rosanna Scarpati (Associazione Frida) e Margareth Cittadino (CGIL – Funzione Pubblica). In questa prima fase, il Comitato si è posto l’obiettivo che anche alle donne di Salerno e provincia sia consentito il cosiddetto “aborto medico” mediante la somministrazione della pillola conosciuta con la sigla Ru486. Un primo appello su questo tema è stato già rivolto, circa dieci giorni or sono da esponenti radicali, al dottor Attilio Bianchi manager dell’Azienda Ospedaliera di Salerno; e purtroppo e’ rimasto senza risposta. “Oggi, questo Comitato chiede formalmente un incontro a lei, dottor Bianchi, al fine di fare chiarezza e allo scopo – ci creda – di aiutarla a superare gli ostacoli – se ci sono – che impediscono l’adozione della pratica medica di somministrazione della pillola Ru486. Si tratta infatti di un atto non più procrastinabile lungo il cammino che porta a soluzioni sanitarie sempre piu’ rispettose della salute, dei diritti, della dignita’ e della liberta’ delle donne. La salutiamo nell’auspicio di incontrarla presto”. Il Comitato convocherà per la prossima settimana una conferenza stampa e con l’occasione verrà anche presentato alla cittadinanza un manifesto-appello di adesione e supporto all’iniziativa.

MANIFESTO-APPELLO
PER LA SOMMINISTRAZIONE DELLA PILLOLA RU486


L’interruzione volontaria di gravidanza è stata introdotta in Italia con la legge n. 194 del 22 maggio 1978. Per ogni donna, la scelta di abortire è particolarmente difficile e purtroppo, in Italia, a differenza di altri Paesi, a volte anche rischiosa. E questo perché, ancora oggi in Italia, le donne che liberamente decidono di interrompere una gravidanza possono ricorrere quasi esclusivamente all’aborto chirurgico; tranne la possibilità, in gran parte ancora limitata, di praticare l’aborto farmacologico in poche strutture nazionali ospedaliere oggi abilitate. In Campania, questa possibilità, garantita dalla somministrazione della pillola conosciuta con la sigla RU486, è praticabile solo al Secondo policlinico di Napoli e al Moscati di Avellino.
La pillola RU486 è da anni utilizzata senza rischi in molti paesi (in Francia dal 1988, in Gran Bretagna dal 1990, in Svezia dal 1991 e dal 1999 in Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia e Paesi Bassi, Svizzera, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Tunisia, Sudafrica, Taiwan, Nuova Zelanda e Federazione russa) e dal 2005 è stata inserita nella lista dei farmaci dell’Organizzazione mondiale della sanità (O.M.S.). In Italia, l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) ne ha autorizzato l’uso il 30 luglio 2009.
La pratica farmacologica prevede l’assunzione di tre pillole a base di mifepristone, in modo da impedire che l’ovulo, se fecondato, si annidi nell’utero. Si tratta quindi di una pratica assolutamente non invasiva e che non provoca un’interruzione di gravidanza.
Pertanto, in virtù di quanto premesso – consapevoli del fatto che presso il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno esiste piena disponibilità del personale medico e sanitario e che è già stato avviato l’iter amministrativo per l’implementazione della pratica di somministrazione della pillola RU486 – con il presente manifesto

CHIEDIAMO

al Responsabile della Direzione Sanitaria Locale di Salerno di autorizzare la somministrazione della pillola RU486 anche nel nosocomio cittadino, in modo da realizzare la piena tutela e garanzia dei diritti costituzionali di libertà e di salute delle donne salernitane e campane.

Per contatti e informazioni: 3472727756

Fonte: http://www.radicalisalerno.it/?p=106

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