Napoli, il Comune paga 6 milioni all’anno per fitti passivi
NAPOLI (20 dicembre) – Sei milioni di euro all’anno, centesimo più centesimo meno, tanto paga in fitti passivi il Comune. I fitti passivi, nella sostanza, sono quei locali che Palazzo San Giacomo occupa pagando un canone per sistemarci dentro uffici o persone che lavorano per l’ente. Non mancano le stranezze, basta pensare che il Comune è capace di pagare 2200 euro al mese per l’ufficio Urp che si trova dentro Palazzo San Giacomo! Come si fa a ad avere un altro proprietario in casa propria?
Lo studio messo a punto dall’assessore competente Marcello D’Aponte dura da un anno e approderà in un delibera nei prossimi giorni. L’incipit della delibera è molto esplicativo: «Appare opportuno subordinare il ricorso dell’amministrazione alla locazione di immobili ad una disciplina che assicuri trasparenza ed efficienza delle procedure. L’amministrazione è da diversi anni impegnata nella riduzione delle spese per fitti passivi». Insomma le idee sono chiare e lo dovranno essere anche per i dirigenti: «È indispensabile dettare indirizzi agli uffici per lo svolgimento dell’attività prodomica alla stipula dei contratti di locazione». Cambieranno regole e criteri. La parola trasparenza sarà la bussola.
Scorrendo l’elenco degli affitti non mancano altre onerose sorprese: per la municipalità di Poggioreale il canone mensile è di 19mila euro. Per la caserma dei vigili urbani si arriva a 24mila euro. Insomma i conti è il caso di dire non tornano. Il pianeta casa è stato da sempre una spina nel fianco di chi amministra Palazzo San Giacomo. Il dossier venuto fuori a supporto della delibera ha fatto emergere che negli ultimi 16 anni a governare gli indirizzi di questo pianeta – e la complessa rete che porta a spendere ben 6 milioni per gli affitti – è stata la discrezionalità di questo o quel dirigente. È bene chiarire che questo non significa che ci siano al momento irregolarità dimostrate. Però «affittopoli» è un pezzo della più vasta inchiesta madre «parentopoli» che interessa trasversalmente molti attori di Palazzo San Giacomo.
I riflettori sono puntati proprio sulla gestione del patrimonio. E su presunti traffici illeciti, mercati paralleli, che starebbero intorno alla cosa pubblico. Nella sostanza chi ha un bene, un immobile, e ha la fortuna di affittarlo al Comune è come se mettesse in cassa una sorta di vitalizio…
Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=3063
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